Lo sapete? La polizia che caccia le fake news ha pubblicato una fake news
22/01/2018 di Redazione
Dopo il lancio della iniziativa del Ministero dell’Interno e della Polizia postale che, in vista delle elezioni, hanno presentato giovedì 18 gennaio il ‘pulsante rosso’ contro le fake news arriva una perla: direttamente da chi, tecnicamente, le bufale dovrebbe combatterle.
LEGGI ANCHE > COMBATTERE LE BUFALE CON IRONIA: GIORNALETTISMO LANCIA IL CONCORSO «I GATTINI DI #ZIALAURA»
A segnalarla è Arianna Ciccone, fondatrice dell’International Journalism Festival e del blog collettivo Valigiablu.
Quelli che dovrebbero difenderci dalle fake news prima pubblicano una “fake news” (la polizia non può oscurare contenuti, quello possono farlo solo i giudici), e poi zitti zitti modificano il post senza segnalare cosa hanno modificato e perché (nelle foto prima e dopo) pic.twitter.com/I8KDacDxYR
— arianna ciccone (@_arianna) 19 gennaio 2018
L’oscuramento avviene tramite provvedimento dell’autorità giudiziaria e non della polizia. Non solo. Si può oscurare per violazione di copyright o per diffamazione. Anche perché il nostro sistema giudiziario non prevede un reato di “fake news”. Per tutti gli altri casi a stabilirlo è pur sempre un giudice. Come ricorda Ciccone stessa l’articolo è stato modificato eliminando l’errore.
Diversi giornalisti italiani hanno espresso in queste ore le loro perplessità in merito all’iniziativa del Viminale. Tra di loro Milena Gabanelli, ex conduttrice di Report e attuale collaboratrice del Corriere della Sera e Massimo Mantellini da Il Post.