«La lotta alle fake news di Minniti? Questi sono cretini e pericolosi»

Al mondo dei giornalisti e dei debunker il piano del ministro dell’Interno Marco Minniti contro le fake news non piace affatto. Secondo quanto annunciato dall’esponente del governo, la Polizia Postale avrà un ruolo ancora più diretto nel combattere le bufale da qui alla data delle elezioni politiche del 2018, previste per il prossimo 4 marzo. Minniti ha annunciato che la stessa Polizia Postale raccoglierà tutte le informazioni «infondate» e promuoverà le smentite ufficiali.

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FAKE NEWS MINNITI, LE CRITICHE DI MILENA GABANELLI

Ma questo piano ha sollevato diverse critiche nel mondo della carta stampata, specialmente tra quei giornalisti che fanno della lotta alle fake news la loro missione quotidiana. Prima tra tutte, Milena Gabanelli. L’ex conduttrice di Report e attuale collaboratrice del Corriere della Sera con una striscia tematica proprio contro le bufale ha rilasciato un’intervista al Fatto Quotidiano in cui attacca la posizione del governo: «Se la polizia postale risponde velocemente a un cittadino che chiede se è vero o no che c’è stato un attentato a Canicattì, benissimo. Ma è un po’ esagerato metterla in maniera così pomposa, perché la polizia postale fa questo quotidianamente. La campagna contro le fake news può essere fatta anche senza annunci clamorosi. Più delle false informazioni, mi preoccupano i politici».

FAKE NEWS MINNITI, MANTELLINI: «QUESTI SONO CRETINI E PERICOLOSI»

Va giù ancora più duro il giornalista de Il Post Massimo Mantellini. Nel suo tweet, che riporta un passaggio dell’articolo di Repubblica in cui si parla del provvedimento di Minniti contro le fake news, scrive: «Questi sono non solo cretini ma anche pericolosi. Cretini e pericolosi. E Minniti è il ministro della verità».

FAKE NEWS MINNITI, DA SCORZA A CICCONE

Ma sono tanti altri quelli che hanno manifestato le loro perplessità. Da Guido Scorza – che a Repubblica dice «La polizia non è un giudice. Il rischio è che non vengano garantite le opinioni politiche» -, fino ad Arianna Ciccone che fa parte del collettivo ValigiaBlu che si occupa proprio di diffondere una corretta informazione sui social network. Quest’ultima, in un lungo post su Facebook, ha definito pericolosa la scelta del ministro Minniti: «Un Ministero dell’Interno che delega la polizia a stabilire cosa è vero e cosa è falso. Lo fanno – scrive – per proteggere i cittadini disarmati dalle false informazione. Non è compito dello Stato stabilire la verità. Quello lo fanno nei regimi autoritari. E se non siamo di fronte a un attacco diretto alla libertà di espressione, siamo comunque a piccole gocce di “veleno” instillate nelle vene della nostra democrazia».

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