Pillon commenta il documento del Vaticano sul Gender: «Bene, da parlamentare laico garantirò lo stesso nelle scuole statali»

Per la prima volta il Vaticano ha pubblicato un documento sulla teoria del gender, e dei suoi effetti sullo sviluppo dei bambini, sul bullismo e sull’educazione. Un documento che incontra il favore anche del senatore Simone Pillon: «Da parlamentare di uno stato laico, io farò di tutto perchè anche i bambini delle scuole statali vedano rispettato il loro sacrosanto diritto a non essere indottrinati da vacue ideologie»

Il documento del Vaticano

Il Vaticano affronta per la prima volta con il documento «Maschio e femmina li creò: per una via di dialogo sulla questione del Gender nella educazione» il tema della discussione della teoria gender nelle scuole. «La via del dialogo che ascolta, ragiona e propone, appare come il percorso più efficace per una trasformazione positiva delle inquietudini e delle incomprensioni in una risorsa per lo sviluppo di un ambiente relazionale più aperto e umano» si legge nel documento, che invece attacca «l’approccio ideologizzato alle delicate questioni del genere». Pur dichiarando il rispetto delle diversità, la teoria del gender secondo la Santa Sede «rischia di considerare le differenze stesse in modo statico, lasciandole isolate e impermeabili l’una dall’altra». Il documento elaborato dalla Congregazione per l’educazione cattolica e firmato dal suo prefetto, il cardinale Giuseppe Versaldi, esorta «le educatrici e gli educatori cattolici, nella corrispondenza all’identità ricevuta dall’ispirazione evangelica»  a vedere queste sfide come «opportunità, percorrendo i sentieri dell’ascolto, della ragione e della proposta cristiana, nonché testimoniando con le modalità della propria presenza la coerenza tra le parole e la vita». Il documento però distingue tra l’approccio ideologico al tema del gender e della sessualità fluida,  e le ricerche scientifiche sul tema. Su queste ultime infatti la Santa Sede vede la possibilità di trovare «punti di incontro». Nelle ricerche sul gender infatti la Santa Sede riconosce degli spunti interessanti e importanti per quanto riguarda la lotta al bullismo, alle discriminazioni e in nome della tutela e valorizzazione della dignità umana, con speciale attenzione a quella femminile.

Il Vaticano analizza quindi la sessualità liquida facendo comparire per la prima volta termini come «queer» e «poliamori», ma resta fedele alla difesa del matrimonio uomo-donna, oggi «considerato retaggio della società patriarcale».

La speranza a conclusione del documento di 31 pagine è quindi che «ogni individuo possa scegliere la propria condizione» e che la società dal canto suo si limiti «a garantire tale diritto, anche mediante un sostegno materiale» perché altrimenti si incorrerebbe a «forme di discriminazione sociale nei confronti delle minoranze». Le teorie sul gender infatti, oltre a provocare un mutamento culturale, hanno un effetto anche sull’ambito giuridico, perché fanno emergere una nuova sfera del diritto. «La rivendicazione di tali diritti è entrata nel dibattito politico odierno, ottenendo accoglienza in alcuni documenti internazionali e inserendosi in alcune legislazioni nazionali»

Pillon commenta il documento del Vaticano

Il documento reso noto dal Vaticano ha sollevato un dibattito. Non si può dire che la posizione religiosa in difesa dell’unione uomo – donna e della sessualità binaria sia una sorpresa, ma sicuramente è positivo che anche il Vaticano si inserisca in una discussione sul genere promuovendo rispetto e dialogo. Un appello che il Senatore Simone Pillon dice di condividere, anche se definisce l’ideologia gender un «autentico esperimento sociale mutuato dalle università nordamericane per indottrinare i bambini fin dalla più tenera età, eliminando ogni identità sessuale e costringendoli a scegliere tra decine di generi diversi». «Il messaggio della Santa Sede è chiaro e perfettamente condivisibile. I vescovi ovviamente si preoccupano in particolare della salvaguardia delle scuole cattoliche» ha dichiarato Pillon a commento, aggiungendo che «da parlamentare di uno stato laico, io farò di tutto perché anche i bambini delle scuole statali vedano rispettato il loro sacrosanto diritto a non essere indottrinati da vacue ideologie».

(Credits immagine di copertina; ANSA/FILIPPO VENEZIA) 

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