L’Italia è al 28esimo posto (su 28) per la crescita del Pil nell’Eurozona

10/07/2019 di Enzo Boldi

Evitare la procedura di infrazione: bene. Essere ultimi nella classifica del Pil nell’Eurozona: non benissimo. La Commissione Europea ha pubblicato sui suoi canali social le previsioni di crescita dei Paesi dell’Unione e i dati che riguardano l’Italia non sono straordinari, per usare un eufemismo. Come già accaduto nell’ultimo rilevamento dello scorso maggio, il Bel Paese è il fanalino di coda con una previsione del +0,1% per il 2019. Gli stessi «burocrati» hanno sottolineato come la sanzione contro l’Italia non sia stata evitata perché le valutazioni precedenti erano state esageratamente negative, ma perché il governo italiano ha effettuato una vera e propria manovra correttiva con riduzione dei costi grazie al taglio (per il 2020) dei fondi per Reddito di Cittadinanza e Quota 100.

La graduatoria pubblicata sul profilo Twitter e sul sito della Commissione Europea, mette l’Italia all’ultimo posto con un Pil che (per il 2019) dovrebbe aumentare solamente dello 0,1%. Davanti a noi, ma a distanza siderale (con un +0,5%) c’è la Germania. Quegli 0,4% punti percentuali di differenza possono sembrare pochi, ma in Economia valgono miliardi di euro di differenza.

 

Italia fanalino di coda nel Pil dell’Eurozona

Per quel che riguarda il 2020, però, le prospettive sembrano essere migliori anche per l’Italia, con il Pil stimato al +0,7%. Ma, come sottolinea la stessa Commissione Europea, questo dato è influenzato da una probabile ripresa dei commerci internazionali e di un traino Continentale. Anche per il biennio in corso, infatti, la crescite nell’Eurozona è prevista in deciso aumento, con un +1,4%.

La mini-manovra correttiva col taglio di Reddito e Quota 100

La Commissione Europea, parlando nello specifico del caso italiano, ha sottolineato come il mancato avvio di una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia darà sicuramente fiducia negli investitori. Le valutazioni, però, sono state modificate solamente dopo la correzione dei conti da parte del governo italiano, che ha deciso di tagliare la spesa pubblica per due dei provvedimenti-chiave del governo gialloverde: Reddito di Cittadinanza e Quota 100. Così facendo, infatti, il rapporto deficit/pil è stato ridotto al 2,04% rispetto al 2,4% precedente, rientrando nei parametri del patto di Stabilità dell’UE.

Share this article
TAGS