Il consigliere leghista di Cremona sulle ‘Sardine Nere’: «Se non battono, nuotano»
12/12/2019 di Enzo Boldi
I social sono, sempre più, lo specchio del tempo che stiamo vivendo. E la politica, che per definizione (seppur utopica) dovrebbe dare il buon esempio, continua a gettare fango per seguire i propri millantati ideali a base di insulti. L’ultimo protagonista di un romanzo che quasi quotidianamente aggiunge nuovi personaggi, è il consigliere comunale leghista di Cremona Pietro Burgazzi che nei giorni scorsi ha pubblicato un post sessista (e non solo) contro le cosiddette Sardine nere.
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L’esponente del Carroccio era anche segretario cittadino del suo partito e, a quanto pare, dopo le polemiche non si è limitato solamente a far scomparire il post dalla sua bacheca social, ma si è dimesso anche dal suo ruolo all’interno della Lega. Pietro Burgazzi, sul cui profilo social compaiono diverse provocazioni in base al suo ideale leghista, aveva pubblicato un articolo con la foto delle Sardine nere.
Pietro Burgazzi e il post sessista sulle Sardine nere
Il tutto accompagnato da un commento intriso di sessismo e razzismo: «Quando non battono, nuotano». Il chiaro ed evidente riferimento è al mondo della prostituzione. Un ammiccamento con il quale il consigliere comunale leghista di Cremona (ed ex, a quanto pare, segretario cittadino) ha provato a fare ironia. Una becera comicità condita di tutti gli stereotipi che, quasi quotidianamente, ci troviamo di fronte nel mondo dei social, da quando Facebook, Twitter e Instagram sono diventati un mezzo di propaganda perpetua e diretta della classe politica (di ogni colore).
La Lega lo condanna, ma lo difende
Il post risale a sabato 7 dicembre, ma dopo le polemiche è stato cancellato. Ma quell’immagine continua a circolare sui social perché qualcuno ha fatto in tempo a fare lo screenshoot per denunciare l’accaduto. Un qualcosa che, però, la Lega sembra voler minimizzare, come fatto da Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda: «Ha sicuramente sbagliato con un commento inopportuno nel suo post sulle sardine, ma se iniziamo a scandagliare Facebook allora è giusto portare alla luce anche le migliaia e migliaia di insulti e minacce che le sardine stanno rivolgendo alla Lega e a Matteo Salvini. Troppo comodo prendere un post inopportuno di un leghista e sbattere il mostro in prima pagina». Avanti il prossimo, dunque.
(foto di copertina: da profilo Facebook di Pietro Burgazzi + screenshoot post social cancellato)