Il piano cashless cambia prospettiva: ora il bonus arriva all’esercente

Nel decreto Lavoro e imprese sono previste anche agevolazioni per chi si doterà di Pos di ultima generazione

17/08/2021 di Redazione

Il cashback di stato è soltanto un ricordo per quanto riguarda gli utenti. Lo stiamo toccando con mano in questi giorni: entro il 31 agosto, infatti, tutti i cittadini che hanno raggiunto il minimo di operazioni necessarie nel semestre riceveranno il rimborso di massimo 150 euro previsto dal governo Conte 2. Ma cosa succederà a tutti coloro che, ormai, si sono abituati a fare acquisti senza contante? L’idea del governo Draghi, attualmente, è quella di non far perdere questa abitudine, ma incentivando – al contrario – la prospettiva dell’esercente e non quella del consumatore. Il piano cashless, infatti, prevederà incentivi per i commercianti che si sono dotati di Pos o che lo faranno entro il 2022.

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Piano cashless, la nuova prospettiva scelta dal governo

Nel decreto Lavoro e imprese, infatti, il nuovo governo ha previsto di continuare sulla scia dei pagamenti senza contante, promettendo tuttavia del credito d’imposta dal 30% al 100% per le commissioni addebitate all’esercente in caso di pagamento elettronico. La percentuale varia, è ovvio, in base ai ricavi ottenuti del periodo compreso tra il mese di luglio 2021 e il mese di giugno del 2022. Ovviamente, i dispositivi che riceveranno questi pagamenti dovranno essere compatibili con il tracciamento delle spese.

Nel caso in cui questo requisito non dovesse essere rispettato dagli esercenti, ecco la seconda tranche dei finanziamenti: saranno contributi erogati per l’acquisto di Pos di ultima generazione. Al massimo, con il combinato disposto delle due misure di incentivo, l’esercente potrà beneficiare di 320 euro: si tratta di chi acquisterà uno strumento Pos di ultima generazione e, contemporaneamente, avrà un ricavo calcolato inferiore ai 200mila euro nel periodo di riferimento della misura.

L’obiettivo resta quello di abbattere completamente l’utilizzo del contante, ma questa volta sarà l’esercente a spingere affinché ciò avvenga. Occorrerà valutare, nei prossimi mesi, l’impatto di questa misura e l’eventuale efficacia rispetto a quella del cashback di stato che si poneva lo stesso obiettivo, partendo da un presupposto diverso.

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