Il peso dell’industria cinematografica italiana

Nell'ultimo anno è stato registrato un aumento negli incassi e nelle presenze nelle sale. Ma i numeri sono ancora distanti rispetto al biennio 2017-2019

13/08/2024 di Enzo Boldi

Se dal punto di vista delle produzioni, il meccanismo sembra essersi inceppato rispetto al passato, l’industria cinematografica italiana torna a respirare puro ossigeno nel confronto con gli ultimi anni. Uno degli indicatori principali per monitorare lo stato di salute del settore è quello relativo agli incassi al “botteghino” e alla presenze nelle migliaia di sale dislocate su tutto il territorio nostrano. E se i numeri del 2023 mostrano una netta ripresa – con la situazione condizionata anche dal periodo pandemico e dalle restrizioni conseguenti -, occorre avere uno sguardo più ampio per comprendere come la situazione sia ancora ben distante da ciò che accadeva solo qualche anno fa.

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L’ultimo report di CINETEL, società partecipata da Associazione Nazionale Esercenti Cinema e da ANICA Servizi, mostra uno stato di salute in netta ripresa rispetto agli anni precedenti.

«Nel 2023 al box office italiano si sono incassati 495.6 milioni di € per un numero di presenze in sala pari a 70.6 milioni di biglietti venduti. Rispetto al 2022 si tratta di una crescita degli incassi e delle presenze rispettivamente del 61,6% e del 58,6%».

Numeri molto elevati, ma perché si proviene da una situazione molto difficoltosa per tutta la filiera (compresa la produzione) dell’industria cinematografica italiana. Basta vedere questo grafico per capire come i livelli del biennio 2017-2019 siano ancora molto lontani.

Per quel che riguarda questi due fattori, nel 2023 si è registrato un calo del 16,3% per quel che riguarda incassi e del 23,2% per quel che concerne le presenze nelle sale registrate nel 2017.

Industria cinematografica italiana in ripresa?

Parlando dell’intera filiera dell’industria cinematografica italiana, dal report di CINETEL emerge un dato molto interessate che rappresenta una luce in vista di un futuro reso molto complicato dalle piattaforme di VoD (Video on Demand) e OTT per guardare film in streaming. Parliamo delle produzioni italiane e del loro successo al botteghino:

«In crescita la quota del box office della produzione italiana (incluse le co-produzioni) che nel 2023 ha registrato una percentuale pari al 24,3% degli incassi e al 25,9% delle presenze corrispondenti ad un incasso di 120.6 milioni di € (+100% sul 2022) e a 18.2 milioni di presenze (+93,9%). Si tratta di una quota superiore a quella del 2022 (19,7% degli incassi, 21,2% delle presenze), alla media del periodo 2017-2019 (20,6% degli incassi e 21% delle presenze) e vicina a quella del decennio 2010-2019 (26,2% incassi, 27,1% presenze)». 

Dunque, anche grazie alla ripresa delle produzioni in uscita nei mesi estivi (quelli più “complicati” e che in passato hanno portato alla chiusura temporanea, per quei mesi, delle sale cinematografiche), dal punto di vista del botteghino possiamo sicuramente dire che il cinema italiano è in ripresa. Anche se a livello di produzioni, si potrebbe fare molto meglio.

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