Pescara, la manifestazione del Family Day contro il DDL Zan si terrà vicino al luogo dell’aggressione omofoba

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La manifestazione del Family Day contro l'approvazione del DDL Zan si terrà vicino al luogo dell'aggressione omofoba di giovedì scorso

Non si placano le polemiche su quanto accaduto giovedì scorso a Pescara. Una coppia di ragazzi gay è stata aggredita da un gruppo di sette minorenni che, a suon di botte, hanno mandato uno dei due giovani all’ospedale con una mandibola rotta. La prognosi è di 30 giorni. Dopo l’accaduto l’amministrazione di centrodestra della città ha deciso di votare contro la mozione affinché il Comune si costituisse parte civile in un eventuale processo in seguito a quella che il sindaco Carlo Masci e i suoi non vogliono classificare come aggressione omofoba. Appare chiaro il collegamento alle polemiche tra centrodestra e resto del mondo sul DDL Zan, in discussione in questi giorni.



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La manifestazione del Family Day contro la legge sull’omobitransfobia in centro

Il 12 luglio è prevista la manifestazione del Family Day “Restiamo Liberi” – nome riferito al presunto bavaglio che la legge metterebbe a coloro che “non la pensano come la maggioranza”. L’evento di chiusura della Pride Week a Pescare avrebbe dovuto tenersi in Piazza Primo Maggio ma, due giorni prima, l’organizzazione se l’è vista negare dall’amministrazione comunale. Secondo il sindaco di Pescara per la manifestazione del Family Day «nessuna richiesta è pervenuta al Comune, e non è detto che arrivi trattandosi di flash mob. Il Comune non censura e non ha mai censurato nessuna manifestazione di pensiero perché Pescara è una città aperta, tollerante e pluralista, e rispetta ogni opinione».



L’opposizione chiede all’amministrazione di prendere le distanze dalla manifestazione omofobica

I consiglieri comunali di centrosinistra sono stati chiari in merito alla questione: «Dopo aver negato la solidarietà al ragazzo picchiato perché colpevole di passeggiare mano nella mano con il suo fidanzato (rifiutando di votare a favore di una mozione perché il Comune si presentasse a processo come parte civile n.d.A.), ora organizza proprio a Pescara una manifestazione omofobica. Adesso basta, sindaco e maggioranza consiliare prendano le distanze da questa degenerazione. Abbiamo appreso sgomenti della concessione di piazza Salotto a una manifestazione di protesta contro la legge sull’omo-bi-transfobia. Pescara non è la città dell’omofobia e non lo sarà mai».