Tutti i più grandi media americani, dall’oggi al domani, hanno subito una emorragia di followers su Facebook

Sono partite le speculazioni: qualcuno ha pensato che la piattaforma potrebbe avere eliminato i bot

06/10/2022 di Redazione

New York Times, Washington Post, Huffington Post, The Hill, USA Today, New York Post, Newsweek. Sono i nomi delle principali testate statunitensi. Cos’hanno in comune? Di certo non le linee editoriali. Invece, è risultato evidente che tutte queste organizzazioni di media – dalla prima all’ultima e tutte in una sola notte, quella tra il 3 e il 4 ottobre – hanno subito una seria e mai sperimentata prima perdita followers su Facebook. Complessivamente, ci sono state testate che in due giorni hanno perso anche un numero superiore ai 25mila followers. Tanto è bastato per far scattare l’allarme: Facebook aveva per caso iniziato a eliminare dalla sua piattaforma tutti quegli account automatizzati, quelli che non rispondono a una identità reale, quelli che non hanno un volto o una corrispondenza con la vita reale?

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Perdita followers su Facebook, possibile che ci sia stata una decrescita dovuta all’individuazione dei bot

Nel corso del 2022, in modo particolare, Facebook ha pensato bene di concentrare tutti i suoi sforzi per l’eliminazione dei cosiddetti bot. Nel solo periodo compreso tra aprile e giugno di quest’anno, sono stati presi dei provvedimenti nei confronti di 1,5 miliardi di account fasulli. Ovviamente, il processo di creazione e di eliminazione degli account fake è molto variabile, nel senso che – nel momento stesso in cui un buon numero di account dovesse venire meno – diversi altri account bot potrebbero sorgere.

Inoltre, non è chiaro come Facebook abbia condotto la sua operazione di pulizia dei bot nei mesi scorsi e se questa sia stata uniforme su tutta la sua piattaforma o se, invece, sia avvenuta per aree tematiche. Questa emorragia di followers che è stata notata dalle principali testate americane potrebbe essere il segnale che l’eliminazione dei bot, in questa fase, si sta concentrando in modo particolare nell’area media. Una operazione necessaria, soprattutto quando si parla di informazione: molto spesso, è proprio l’engagement creato dalla proliferazione dei bot a far diffondere in maniera più capillare le fake news.

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