Perché blocchiamo i parenti sui social? La ragione più divertente c’entra con la religione
C'è chi blocca i parenti perché pubblicano troppi contenuti religiosi e chi li blocca perché non sono abbastanza famosi: tra perché assurdi e perché esilaranti
30/01/2023 di Redazione
In una giornata in cui la redazione di Giornalettismo ha scelto – partendo da uno studio – di capire perché le persone bloccano i parenti sui social, non poteva mancare un pezzo in cui proviamo a evidenziare quelle che, leggendo lo studio, sono le ragioni più divertenti per cui una persona sceglie di limitare il proprio profilo ai parenti. Parlando di storie divertenti legate al bloccare parenti sui social, ce n’è una recente che ha visto un noto influencer californiano bloccare i suoi parenti sui social perché non hanno abbastanza follower.
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Bloccare parenti sui social per i troppi contenuti religiosi: c’è chi lo fa
Secondo il sondaggio di Time2play sono tanti gli italiani che scelgono di bloccare un parente: ben il 40,3% lo ha fatto, tra Facebook e Instagram, su una platea di mille intervistati. Al di là dei moltissimi modi che si hanno per limitare una persona dal vedere tutti i nuovi update del profilo o qualche specifico contenuti (ad esempio le stories), quali sono le ragioni? Quelle che vanno per la maggiore sono anche quelle più intuibili: sia su Facebook che su Instagram, le motivazioni principali riguardano il tenere celata la propria vita privata e l’evitare di doversi sorbire contenuti considerati fastidiosi.
Vediamo in quale percentuale: su Facebook è il 35,1% a bloccare un parente sotto il segno del “Voglio nascondere la mia vita privata” e su Instagram la percentuale sale a 37,3%. La seconda ragione per la quale gli italiani bloccano almeno un componente della propria famiglia è perché “Postano contenuti fastidiosi o irrilevanti”. Questo accade, su Facebook, al 29,3% degli intervistati mentre su Instagram al 17,1%.
Tra le motivazioni che coinvolgono un minor numero di persone ma che risultano sicuramente esilaranti c’è quella legata ai contenuti religiosi: “Postano troppi contenuti religiosi” è infatti la motivazione che spinge ben l’11,1% degli intervistati a bloccare su Facebook e un 3,6% anche su Instagram. Per la serie, i buongiornissimi della Madonna – letteralmente – sarebbe meglio riservarli alle occasioni speciali.
Del resto, a tutti è capitato di finire in chat particolarmente fastidiose in questo senso (spesso anche su Whatsapp): buongiornissimi quotidiano a tema religioso e non, centinaia di messaggi nel giro di una mezz’ora, una tale quantità di media inviati da far partire in 0,8 secondi netti il silenziatore del gruppo e il blocco del download automatico dei media per chiunque non voglia trovarsi lo smartphone inondato di notifiche e immagini.
Ci sono anche influencer che bloccano i propri parenti (per ragioni ben differenti però)
Tra le storie più esilaranti sul blocco dei parenti ne possiamo individuare sicuramente una in tempi recenti. Sulla stampa italiana, all’inizio dicembre 2022, è approdata la storia di Larz. Come ha ripercorso il Daily Mail, il giovane era diventato famoso nel 2020 – e sicuramente qualche contenuto lo ricordiamo anche noi in Italia – perché pubblicava video TikTok in cui leccava cose. Si tratta di colui che, nel 2020, è stato ricoverato in ospedale per gli effetti del Covid qualche giorno dopo aver postato un video in cui lecca la tazza del wc per portare a compimento una challenge su TikTok.
Tornando a social e parenti, il ragazzo ha affermato di aver chiuso i rapporti con tutta la sua famiglia (bloccandoli anche sui social) perché non hanno abbastanza follower. «A volte mi mancano, ma poi penso che farei meglio a parlare con una come Cardi B», ha affermato in un programma televisivo, raccontando di aver bloccato anche i suoi fratelli. L’ottica è quindi quella di non parlare con loro non per i contenuti che postano o per mantenere la sua vita privata, ma perché chi non ha un numero di follower pari al suo non è alla sua altezza.
L’esempio perfetto di quanto i social siano fondamentali (sia quando blocchiamo che quando non blocchiamo) per indicare lo stato delle nostre relazioni con parenti e amici e anche quello della nostra salute mentale.