Troppe cause per pedofilia, la diocesi di Guam chiede la bancarotta

07/11/2018 di Enzo Boldi

Una decisione che lascia esterrefatti, soprattutto dopo tutte le dichiarazioni, le scuse e le aperture fatte da Papa Francesco negli ultimi anni. Nonostante la volontà del Santo Padre di rendere la Chiesa Cattolica protagonista attiva nello scovare tutti gli episodi di pedofilia e molestie perpetrati dai propri sacerdoti ai danni dei minori, dagli Stati Uniti arriva una voce fuori dal coro. La diocesi di Guam, piccola isola della Micronesia sul territorio statunitense, ha chiesto la bancarotta per interrompere le azioni legali (e i risarcimenti) per le cause in corso e a carico dei rappresentanti ecclesiastici dell’isola.

Questa mossa permetterà alla Chiesa Cattolica dell’isola di Guam di evitare il processo per diverse dozzine di cause per pedofilia intentate da diverse persone per molestie sessuali subite da numerosi bambini. L’obiettivo, dunque, è chiarissimo, come spiegato anche dall’avvocato Leander James che ritiene questa mossa come l’unico «percorso realistico» per risolvere le oltre 180 richieste di risarcimenti per abuso. Il deposito dell’istanza interromperà, a questo punto, le azioni legali e darà una scadenza per la presentazione dei reclami.

Già condannato l’arcivescovo Apuron

Il Vaticano, nel corso dell’ultimo anno, ha effettuato diverse visite a Guam per capire l’entità delle denunce per pedofilia a carico di diversi sacerdoti. Tra i tanti accusati c’era anche l’arcivescovo neocatecumenale dell’isola, monsignor Anthony Sablan Apuron, condannato dallo stesso Vaticano ma non ridotto allo stato laicale lo scorso 12 marzo. Il caso scoppiò nel 2016, quando lo stesso arcivescovo di Guam si auto-sospese dalle sue funzioni dopo le accuse di molestie sessuali denunciate da alcuni chierichetti.

La pedofilia nella diocesi di Guam

L’ultimo membro del Vaticano a essere andato in missione sull’isola di Guam per scoprire l’entità e la veridicità della situazione denunciata da molte persone, è stato il cardinale Raymond Leo Burke, patrono dell’Ordine di Malta e uno dei maggiori oppositori della «politica» di Papa Francesco.

(foto di copertina: ANSA/ANGELO CARCONI)

Share this article