Vale la pena condividere i propri dati per far “matchare” due cani su Pedigreender?

È nata una nuova app per far conoscere gli amici a quattro zampe

03/02/2021 di Redazione

Sul nome, nulla da obiettare. Pedigreender è una grandissima genialata. E infatti il marketing sta spaccando. Ma se poi andiamo ad analizzare il problema di fondo, ci chiediamo: vale davvero la pena mettere a disposizione i propri dati personali per fare quello che, un tempo, si faceva tranquillamente al parco e senza appuntamenti online? Già, perché l’obiettivo dell’app è quello di far “matchare” (come si direbbe per Tinder) i propri cani. Annotazione un po’ troppo filosofica: senza nemmeno il loro consenso (ma si scherza).

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Cos’è Pedigreender

Cani e gatti sono molto fotogenici. È la vecchia regola dei social network, in fondo: metti l’immagine di un gattino e strapperai tutti i like che ti servono. E magari incontrerai anche nuovi amici virtuali. Basta assecondare la vanità del proprietario del gatto o del cane, in fondo, per convincerlo a postare sull’app le immagini in posa dei propri animali domestici. Ci si troverà di fronte a una vera e propria galleria consultabile in orizzontale: puoi sfogliare la margherita fino a trovare il cane o il gatto giusto. Se un altro proprietario avrà fatto la stessa cosa e si è fermato proprio sulla foto del tuo animale domestico, scatta il match.

Pedigreender non ti chiederà informazioni, se sei un proprietario di un cane o di un gatto. Ma, allora, perché facciamo questa menata? Perché comunque l’iscrizione avviene tramite mail oppure attraverso le proprie utenze di Google e di Facebook. Già questo è l’elemento dirimente che apre tutto un mondo. Nulla che non sia consentito, ovviamente, e nulla che non facciano già decine e decine di altre app, anche più affermate, anche più diffuse.

La profilazione dell’utente per far incontrare i propri cani e gatti

Ma siamo sicuri che farsi profilare semplicemente per gioco o per scegliere un compagno di giochi al mio barboncino (che, magari, al barboncino nemmeno piacerà) sia davvero una nostra esigenza? È la stessa domanda che, in fondo, ci siamo fatti quando impazzava la moda di FaceApp, quando spopolavano i sistemi per creare video deepfake e cose del genere. Ognuno è libero di incontrare il cane dell’altro e di farlo anche attraverso una app. La domanda, però, è più profonda: cosa aggiunge di più a quello che già c’è? A meno che l’incontro tra animali domestici non sia semplicemente la scusa per l’incontro tra i loro padroni.

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