Adesso anche il Partito Democratico avrà una app tutta sua

Era solo una questione di tempo: anche il Partito Democratico avrà una sua applicazione che permetterà agli iscritti di votare. Esattamente come Rousseau per il Movimento 5 Stelle. Il nome è però più semplice ed immediato, forse anche per intercettare con più facilità i download dagli store delle app: si chiamerà infatti “Pd App“. Anche lo slogan ricalca quello grillino: al posto di “uno vale uno” la versione dem recita “Tu vali tu”.

Adesso anche il Partito Democratico avrà una app tutta sua

Il tesserato attraverso l’app potrà visionare le proposte di legge, proporre modifiche, dialogare con l’amministrazione comunale, seguire gli eventi speciali del Pd, esprimere la propria opinione mediante sondaggi, «diffondere le verità del Pd», persino entrare in contatto con gli altri tesserati. Ed è proprio su questo ultimo punto che Francesco Boccia evidenzia la principale differenza con Rousseau dove «Casaleggio sa chi sono tutti gli iscritti ma gli iscritti non si conoscono tra di loro. Noi invece creiamo una rete in cui chi ha la app può interagire con gli altri». Nicola Zingaretti ha realizzato anche attraverso la tecnologia il suo ideale di apertura e integrazione: invece di dividere le correnti, la sezione parla di una generica “community” dem.

Il Nazareno annuncia quindi l’arrivo della propria piattaforma, un po’ Rousseau e un po’ social chiuso, a metà tra il mondo dei 5 stelle e della Lega. «Entro il 15 ottobre saremo in rete» ha annunciato Carlo Guarino, consigliere digitale di Zingaretti, chiarendo però che non tutte le funzioni saranno immediatamente accessibili, ma si comincerà con iscrizione online e agenda degli appuntamenti. «È la rivoluzione del secolo. Me lo dico da solo, ma sono troppo fiero di quello che abbiamo fatto» ha dichiarato il ministro Francesco Boccia, il cui entusiasmo è evidentemente incontenibile.

non tutto gratis: la quota mensile è irrisoria, quasi simbolica, e ammonta solo ad un euro. Da parte loro, parlamentari e politici dovranno rendicontare online le loro attività. Ci sarà anche una sezione dedicata alla gamification politica, con in palio dei premi anche se, scherza Guarino, non sarà come il “vinci Salvini” perché «Zingaretti non è il tipo» da mettere in palio «un pranzo. Il regalo sarà magari la pubblicazione di un video sulla home page».

(Credits immagine di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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