Indovinate di che partito sono i consiglieri che non hanno votato per la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki?
06/07/2020 di Gianmichele Laino
Da oggi, Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna. La città, amministrata dal sindaco del Pd Virginio Merola, ha preso questa decisione con un voto in consiglio comunale. Un voto che sarebbe stato giusto attribuire all’unanimità, perché il ricercatore dell’università di Bologna che attualmente si trova detenuto ingiustamente in Egitto – il suo Paese di origine – è l’ennesima vittima del pregiudizio politico del regime di al-Sisi.
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Patrick Zaki cittadino di Bologna, Lega e FdI non votano
E invece, non c’è stata l’unanimità. Alcuni partiti hanno deciso di non prendere parte al voto. Quattro consiglieri di minoranza, rappresentanti di Lega e di Fratelli d’Italia, infatti, non hanno messo la loro firma in calce al provvedimento, rifiutandosi di partecipare al voto. Una scelta decisamente infelice, che sicuramente lascerà il segno: anche perché i due partiti, a livello nazionale, sembrano essere a favore delle libertà civili soltanto a giorni (e a Paesi) alterni.
L’ordine del giorno presentato in comune era stato firmato dalla consigliera del Partito Democratico Simona Lembi. Tutta la maggioranza ha votato compatta per la decisione di concedere al ricercatore di origini egiziane la cittadinanza bolognese. Ricordiamo che Patrick Zaki, accusato di esporre idee politiche contrarie al mantenimento dell’ordine pubblico in Egitto, è stato arrestato e torturato all’inizio del mese di febbraio del 2020. Da allora, la sua permanenza in carcere è stata prorogata. Si trovava a Bologna per completare il suo dottorato, mentre era rientrato in Egitto per un breve periodo di vacanza presso la famiglia.
Le ultime notizie su Patrick Zaki
Patrick Zaki ha scritto una lettera alla sua famiglia, che è stata resa nota nella giornata di ieri dai suoi genitori. Il ragazzo ha affermato di essere, attualmente, in buona salute e ha chiesto ai suoi parenti di non essere preoccupati per lui. Non è mancato un pensiero alla città di Bologna che, negli ultimi tempi, aveva ospitato i suoi studi e le sue ricerche. «I miei amici e la città mi mancano» – aveva scritto Patrick Zaki. Ora, quella stessa città lo ha omaggiato con il giusto riconoscimento. O meglio, parte di quella città. A quanto pare – se è vero che i consiglieri rappresentano il tessuto sociopolitico di un territorio – alcuni bolognesi non vogliono che Patrick Zaki sia un loro concittadino.