Soldi alla Lega e amicizie nel M5S, così Parnasi ha scalato il governo giallo-verde

L’imprenditore Luca Parnasi ha avuto contatti diretti con membri dell’attuale governo Lega-Movimento 5 Stelle per riscuotere gli investimenti fatti in campagna elettorale. Secondo quanto riportato dal quotidiano Repubblica, il costruttore dello stadio della Roma ha fatto pressioni su uno degli uomini di fiducia di Luigi Di Maio, quel Lanzalone mandato a Roma per salvare la giunta Raggi, per entrare in orbita M5S. Per la Lega, invece, la rete era costruita da Parnasi, Giorgetti e l’attuale ministro degli Interni Matteo Salvini.

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Il bracco destro dell’imprenditore è Luigi Bisignani, l’inviato a tessere la tela governativa a favore di Parnasi. Per farlo l’uomo giusto è proprio Lanzalone. I primi contatti risalgono al 4 aprile, quando i tre si incontrano. “Poi – si legge nelle intercettazioni dei carabinieri del Nucleo investigativo di Roma – Parnasi dice che stamattina ha incontrato tale Giancarlo (Giorgetti, ndr) in aeroporto e che gli avrebbe detto che il Contratto di governo va firmato subito, perché loro sono di Varese mentre lui (Di Maio) è di Pomigliano d’Arco. […] Come premier propone una persona terza, super partes. Dice che bisogna stabilire le regole precise dell’alleanza, e dice a Lanzalone di fare riferimento a Giorgetti”.

Luca Parnasi e la rete Lega-Movimento 5 Stelle

C’è di più: Parnasi avrebbe scelto anche i nomi per la lista di governo: si tratta di “Spadafora, Fioramonti, Fraccaro, Bonafede e forse di Laura Castelli”. In due entrano nella squadra di governo (Fraccaro e Bonafede), altri si dovranno “accontentare” di fare i sottosegretari.

Da altre intercettazioni risalenti al 2 giugno, con Parnasi che parla con l’avvocato Luciano Costantini, si legge: “Luca dice di aver detto a Luigi (Di Maio) di essere interessato alla nomina a commissario in qualche amministrazione straordinaria, piuttosto che alla Cassa Depositi e Prestiti, così avrebbe delle relazioni con persone importanti”.

Lo stesso Costantini vorrebbe un posto al dicastero della Giustizia sotto la guida di Bonafede: “Luciano afferma che Alfonso (Bonafede) gli ha detto che vorrebbe portarlo ovunque e aspetterà che gli indichi la posizione che vuole assumere: Luciano gli ha chiesto ed Alfonso gli ha risposto che non ha ancora capito come funziona il ministero”.

Parnasi e l’amicizia con Matteo Salvini

Sui contatti all’interno della Lega non c’è neanche bisogno di intavolare trattative. L’imprenditore romano può contare su un’amicizia “di ferro” con il futuro ministro degli Interni.

A fare fede all’alleanza  i 250mila euro all’associazione leghista “Più Voci” e i cento più cento, ora finiti sotto inchiesta, da “versare al giornale e alla radio”.

(Foto credits: Ansa)

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