Gianluigi Paragone ci ripensa un’altra volta: «Non voto la fiducia al governo col PD»

28/08/2019 di Enzo Boldi

Back to basic. In pochi giorni Gianluigi Paragone ha offerto un quadro personale ricco di contraddizioni, anche dettate dal caos politico che è scaturito dalla crisi di governo (prima) e dalle trattative clamorose tra il suo Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico. Solo sabato scorso, in un’intervista a Il Corriere dell Sera, il parlamentare pentastellato e presidente della Commissione Banche aveva annunciato il suo ritorno al giornalismo in caso di accordo. Lunedì, invece, aveva aperto a questo matrimonio giallorosso con un «vediamo». Oggi, invece, il lungo viaggio lo ha portato a dire no.

Intervistato da La Stampa, Paragone non ha usato mezzi termini per giustificare il suo no all’eventuale (ma probabile) fiducia a un governo composto dal suo Movimento 5 Stelle (con cui già in passato aveva messo in evidenza segni di insofferenza) e il tanto odiato Partito Democratico: «Per coerenza, non darà il mio voto di fiducia. Il motivo è molto semplice. Questa sinistra è la peggiore sinistra possibile. Il Movimento 5 Stelle poteva e può essere l’anima socialista di questo Paese».

Paragone torna alla sua idea originale

Le montagne russe di Paragone, dunque, si sono fermate all’apice della delusione per un accordo che sembra essere molto vicino. Dopo l’apertura dei giorni scorsi, con un parere positivo – per esempio – sulla figura di Fassina alla guida del Ministero dell’Economia, oggi è arrivato il dietrofront e il ritorno alle origine con l’annuncio del suo no alla fiducia a un governo M5S-PD, con i dem definiti una sciagura.

Il Pd è una sciagura

«Il Pd è il partito delle élite e i lavoratori lo hanno già detto, un anno fa. Quello è un partito dei fichetti che abitano in centro, non ha le periferie nei radar. Per questo il M5S ha preso una valanga di voti alle Politiche – ha proseguito Paragone -. Abbiamo detto che le Politiche dei governi passati hanno raddoppiato i poveri a 5 milioni. Io ci credevo e per questo non posso allearmi con chi ha fatto politiche sciagurate. Il Pd è una sciagura».

(foto di copertina: ANSA/FABIO FRUSTACI)

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