Paragone invita Di Maio a lasciare il Mise perché «è l’epicentro della crisi» | VIDEO

10/07/2019 di Enzo Boldi

Capitani coraggiosi e dove trovarli. Le parole del pentastellato Gianluigi Paragone a In Onda (trasmissione della striscia serale estiva di La7) fanno sorridere ripensando alle battaglie del vecchio Movimento 5 Stelle, quello impegnato nel demolire gli avversari politici mettendo in mostra (a volte anche a ragione) la loro inefficienza nell’affrontare i veri problemi. Dopo un anno (qualcosina in più) di governo, però, il mood è cambiato e da ‘Fuga per la vittoria’ si è passati a ‘Fuga dalla crisi’.

«Quelli sono due ministeri (Lavoro e Sviluppo Economico, ndr) che sono l’epicentro della crisi reale – ha spiegato Gianluigi Paragone tornando sulla sua richiesta di dimissioni fatta a Di Maio nel corso degli scorsi mesi -. Sono ministeri che hanno al loro interno altri ministeri». A quel punto, però, interviene il direttore de L’Espresso Marco Damilano (ospite di David Parenzo e Luca Telese insieme a Mario Sechi) chiedendo al pentastellato: «E allora che fa? Se ne va?».

 

Paragone e le dimissioni di Di Maio dal Mise

Una replica che sembra calzare a pennello rispetto al discorso che stava affrontando Paragone. Che il Mise (come il ministero del Lavoro) non sia il dicastero più facile è cosa nota a molti, per via della delicatezza dei temi che affronta, dei continui tavoli aperti e da aprire con le parti sociali e della crisi del mercato del lavoro e degli investimenti da parte di imprenditori italiani e stranieri. Ma dire che la soluzione è «andare via» invece che tentare di risolvere i problemi è una presa di posizione forte e al quanto discutibile.

(foto di copertina: da diretta In Onda, La7)

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