Il proprietario del Papeete (ed europarlamentare della Lega) a processo per la sua discoteca abusiva

24/09/2019 di Enzo Boldi

Dopo esser finito tra le pagine della cronaca politica, il Papeete Beach si ritrova anche nelle aule di tribunale. I gestori del famoso stabilimento balneare di Milano Marittima – diventato un emblema dell’estate per via della presenza continua di Matteo Salvini, della sua atipica conferenza stampa e per tutte le polemiche che ne sono conseguite tra inni nazionali lanciati a mo’ di remix e moto d’acqua della polizia – sono finiti a processo a Ravenna per via di una denuncia partita da un’indagine dei Carabinieri nel 2016.

A giudizio sono finiti, nel processo iniziato questa mattina a Ravenna, i due gestori del Papeete Beach: i fratelli Rossella e Massimo Casanova. Quest’ultimo, in particolare, è grande amico di Matteo Salvini che prima lo ha nominato referente per la Lega in Puglia e poi lo ha candidato alle elezioni europee dello scorso 26 maggio. E dal giorno dopo, inoltre, Casanova è diventato Europarlamentare del Carroccio.

Il leghista gestore del Papeete Beach a processo

L’indagine sul Papeete Beach non risale a quest’anno. Il tutto è partito dalla tarda serata del 10 agosto del 2016 quando i carabinieri arrivarono nello stabilimento balneare di Milano Marittima nel corso di un cosiddetto ‘aperitivo musicale’. Si trattava di un banale controllo, come se ne fanno molti sulle spiagge nella stagione estiva. Ma le forze dell’ordine scoprirono la mancanza di qualcosa dal punto di vista delle autorizzazioni per ospitare eventi di quella portata.

La mancata autorizzazione per la sicurezza

Le serate, che erano già andate avanti per tutto il periodo estivo, erano state pubblicizzate e realizzate senza la consulenza di una commissione di vigilanza sulla sicurezza all’interno dei locali di pubblico spettacolo. Quella mancata autorizzazione, ora, costa il processo ai gestori del Papeete Beach al tribunale di Pesaro.

(foto di copertina: da manifesti social della Lega per le elezioni europee del 26 maggio 2019 con Massimo Casanova e Matteo Salvini)

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