Con quale autorità il papà di Di Battista invita il presidente Fico a non andare alla parata del 2 giugno?

Mentre Alessandro Di Battista sta prendendo l’aereo per iniziare la sua avventura da contributor dalle Americhe, il padre Vittorio Di Battista è rimasto in Italia e «presidiare» la posizione del figlio e a preparare il terreno per la sua prossima campagna elettorale. Utilizza i social network per pontificare su qualsiasi cosa, per commentare i principali argomenti del giorno, per esprimere la propria opinione – spesso sostituendosi al Movimento 5 Stelle – sulle battaglie che il partito del figlio dovrebbe portare avanti. Lo fa sfruttando la sua visibilità, in modo particolare sui social network.

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Papà Di Battista Fico, la chiamata «all’ordine» per il presidente della Camera

La sua fan base è piuttosto limitata (supera a malapena il migliaio di followers), ma il fatto di essere il padre di uno dei più popolari esponenti del Movimento 5 Stelle aiuta i suoi post a essere molto condivisi e a circolare frequentemente sulle bacheche di diversi simpatizzanti pentastellati. L’ultima sua uscita riguarda un appello – quasi una imposizione – al presidente della Camera Roberto Fico in merito alle celebrazioni ufficiali per la Festa della Repubblica del prossimo 2 giugno 2018.

«Il nostro Presidente della Camera NON deve partecipare alla “celebrazione” della prossima festa della Repubblica, una Repubblica violentata dal potere del denaro – scrive Vittorio Di Battista su Facebook -. Vediamo di partecipare veramente, questa volta e se non siamo in grado di condizionare, democraticamente, i comportamenti delle “istituzioni”, sfruttiamo almeno la nostra. Roberto si ricordi che è suo dovere tutelare le prerogative del Parlamento e che è NOSTRO portavoce. Chi è d’accordo lo dichiari e condivida».

Papà Di Battista Fico, il post per invitarlo a non andare alla festa della Repubblica

Dichiarazioni del genere sorprendono, dal momento che Vittorio Di Battista non ha alcun ruolo all’interno del Movimento 5 Stelle: non è un eletto, non ha una posizione all’interno del partito. La sua voce in capitolo sembra davvero essere collegata esclusivamente ai suoi legami familiari con Alessandro Di Battista. Inoltre, i toni utilizzati sono veementi, tipici della rissa mediatica di questi ultimi giorni.

Vittorio Di Battista, passato da elettore del Movimento Sociale Italiano, dichiaratamente legato agli ambienti dell’estrema destra nostalgica, sembra voler cercare a tutti i costi lo scontro. E, per farlo, chiama a raccolta anche altri esponenti del Movimento 5 Stelle, ricordando – come a proposito di Roberto Fico – la loro prerogativa come portavoce del partito, prima ancora di carica istituzionale. Una visione totalmente parziale del ruolo del presidente della Camera, terza carica dello Stato, che dovrebbe, invece, rappresentare tutto il popolo italiano e non solo gli elettori del proprio schieramento politico.

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