Giornalista di Repubblica nel mirino dei neonazisti: striscione sull’autostrada

Il giornalista di Repubblica Paolo Berizzi, autore del libro-inchiesta Nazitalia, è stato preso di mira dal gruppo neonazista della comunità dei dodici raggi (abbreviato con Do.Ra.). La scorsa notte è comparso uno striscione provocatorio su un cavalcavia dell’A8 recante la scritta «Na$italia: Paolo Berizzi Camerata». Quest’ultimo striscione è stato immediatamente rimosso da una volante della polizia che stava transitando nell’area.

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Paolo Berizzi, la firma dei Do.Ra. sullo strisicone provocatorio

Il gruppo dei Do.Ra. che ha messo la firma sul gesto è stato oggetto, in passato, di diverse inchieste da parte di Repubblica e dello stesso giornalista Paolo Berizzi, impegnato da diverso tempo nell’analisi del ritorno dei movimento dell’ultra-destra in Italia. Questo gruppo, che è stato accusato dal giornalista di voler riorganizzare, attraverso riunioni e raduni, il disciolto partito fascista, è operativo nell’area di Varese e di Busto Arsizio.

«Solidarietà al collega Paolo Berizzi di Repubblica – hanno scritto in una nota Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, rispettivamente segretario generale e presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana -, di nuovo nel mirino di una formazione neonazista del Varesotto di cui si è più volte occupato nel corso delle sue inchieste. Nella notte scorsa, sul cavalcavia dello svincolo di Buguggiate, è apparso uno striscione contro di lui con la scritta: ‘Na$Italia: Paolo Berizzi camerata’».

La solidarietà della stampa italiana a Paolo Berizzi

L’augurio della Federazione Nazionale della Stampa, al quale ci accodiamo, è quello che si possa far luce su questo ennesimo atto intimidatorio e provocatorio di un gruppo neonazista, permettendo ai giornalisti che si occupano di questi episodi di lavorare in tutta serenità. Lo stesso Paolo Berizzi ha voluto orgogliosamente ribadire la sua ideologia antifascista, postando sui suoi canali social l’immagine dello striscione esposto sull’A8:

In passato, lo stesso Paolo Berizzi era stato al centro di altri atti minatori. Nel marzo 2017, ad esempio, sulla sua automobile era stata incisa una svastica.

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