Cosa (e chi) sono le Pandillas: le gang latinos che si spartiscono Milano
13/06/2015 di Maghdi Abo Abia
Fratellanza, violenza, Fedeltà. Queste le parole che meglio identificano le Pandillas, le bande di strada d’ispirazione sudamericana, che si sono divise Milano negli ultimi anni. La loro storia è tornata violentemente d’attualità dopo il ferimento a colpi di machete di un capotreno di Trenord lo scorso giovedì, colpito da José Emilio Rosa Martinez, 19 anni, membro della Ms 13, i Mara salvatrucha.
PANDILLAS, I RESPONSABILI DELL’AGGRESSIONE DI VILLAPIZZONE –
Martinez era insieme a Jackson Jahir Lopez Trivino, detto «Peligro», già arrestato nel 2013, da minorenne, e già allora membro della Ms 13. E forse con loro c’era anche una terza persona. Come ricorda il Corriere della Sera la banda è già nota alle Forze dell’Ordine: 20 maggio 2010, lesioni aggravate contro «Vampirin» (punizione interna alla stessa pandilla); 23 agosto 2010, tentato omicidio di «Drupin» (dei rivali Ms-18); 12 settembre 2010, tentato omicidio di «Tito» e «Caramelo» (degli altri rivali, i Chicago); 9 gennaio 2011, rapina e tentato omicidio di «Muerto» (dei Neta). E non sono gli unici. Martinez nel corso dell’interrogatorio ha spiegato che il machete gli serve per difendersi perché “non sai chi incontri in giro”. E le pandillas sudamericane sono conosciute per atti crudeli di violenza nei confronti degli “avversari”.
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PANDILLAS, GLI AVVERSARI –
Il Giornale ricorda che oltre la Mara Salvatrucha, dotati di un codice che prevede anche la pena di morte, in città ci sono anche i Trinitarios, originari di Santo Domingo, che s’ispirano a tre patrioti che resero indipendente la Repubblica Dominicana nel 1844. La gang è conosciuta per la sua ferocia, e gestisce reati da strada come furti, rapine e spaccio di droga. Per entrare a far parte della gang si deve subire un pestaggio di 13 secondi. Una volta dentro il proprio ruolo nella gerarchia si riconosce attraverso collane di colore diverso. I rivali dei Trinitarios sono i Latin Kings, autori di un omicidio ai danni dei Trinitarios nel 2011.
PANDILLAS, UNA GUERRA CHE NASCE NEL 2009 –
Non parliamo di fenomeni sporadici o di casi ma di un qualcosa ormai radicato nella società. Come ricorda Panorama, la miccia che ha fatto scoppiare la bomba rappresentata dalle gang latine è stata l’omicidio, avvenuto nel 2009, di David Betancourt, 26 anni, fondatore dei New York, una corrente dei Lating King. Per l’omicidio vennero arrestate 9 persone ma da quel momento quella che sembrava una bravata, un gioco tra ragazzi che scimmiottavano i gangster, si è trasformata in una realtà fatta di violenze, spaccio, banditismo. Nel 2013 un ragazzo di 16 anni è stato vittima di un agguato: volevano ucciderlo in risposta all’aggressione avvenuta alla fermata della metro di Cimiano di un affiliato alla pandilla dei Neta.
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REGOLAMENTI DI CONTI E AGGRESSIONI –
Ed è stato lui ad andare il giorno dopo alla discoteca Secreto per farsi giustizia da sé contro il suo aggressore. Il 23 novembre 2013 un membro della Ms 13 è stato aggredito con una mannaia da un rivale dei Neta in una nota libreria in pieno centro. E qui possiamo quasi dare ragione al ragazzo che ha quasi staccato il braccio di Carlo Di Napoli con un machete: “mi serve per difendermi”. A Natale 2013 al The Loft un affiliato dei Trebol è stato aggredito con un altro machete: 80 punti di sutura. Il 29 gennaio 2015 membri un ragazzo della Ms 13 è stato rapinato a Missori. Nelle aggressioni c’è anche una logica di spartizione del territorio. I Trebol gestiscono la zona sud fino a Corsico e Rozzano. I Luzbel hanno il controllo di Sesto San Giovanni, Monza e Trotter, I Neta gestiscono Largo Marinai d’Italia, i Latin Kings controllano il Duomo, la Ms 13 ha le mani sulla zona tra Certosa e Maciachini, dove si trova la stazione di Villapizzone.
PANDILLAS, IL RAGAZZO UCCISO NEL 2010 E LA “FINE” DEI TRINITARIOS –
I membri non sono solo sudamericani di seconda generazione. Tra gli affiliati sono presenti anche ragazzi che provengono dai Paesi di riferimento, come i dominicani dei Trinitarios, che controllavano Via Padova. I vertici dell’organizzazione sono stati bloccati nel luglio 2014 con 13 arresti. Trinitarios diventati famosi dopo che uno di loro, “Chepi”, nel febbraio 2010 ha accoltellato a morte un ragazzo egiziano di 19 anni mentre scendeva da un autobus della Linea 56 proprio in Via Padova. Parliamo quindi di un sottobosco con rigide regole, atti di fedeltà, violenza. E a capo di tutto c’è il rey, il re delle pandillas, che riceve uno stipendio frutto dell’indotto di furti e rapine e delle quote pagate da ogni affiliato per partecipare alla riunione della pandilla, 4 euro a riunione, due a settimana. E moltiplicando per i 200 membri delle pandille di parla anche di 4000 euro mensili.