Pamela Anderson fa visita a Julian Assange: «Gli voglio bene, è la persona più innocente del mondo»

Pamela Anderson ha fatto visita al fondatore di WikiLeaks Julian Assange in prigione: l’attrice si è presentata avvolta in una coperta grigia decorata con parole che includono la «libertà di parola». Accompagnata dal curatore di Wikileaks Kristinn Hrafnsson, l’ex star di Baywatch ha poi parlato con i giornalisti condannando la pena inflitta al giornalista, che ha descritto come «la persona più innocente del mondo».

Pamela Anderson fa visita a Julian Assange: «Gli voglio bene, è la persona più innocente del mondo»

Pamela Anderson è arrivata alla prigione di Belmarsh nel sud est di Londra avvolta in una coperta grigia con delle frasi stampate. Su Twitter l’attrice ha poi postato il testo originale, che difende le azioni di Julian Assange e l’i importanza della libertà di espressione nel mondo e nel giornalismo.

Parlando con i giornalisti alla fine della visita, Pamela Anderson ha difeso Julian Assange dicendo che «non merita di essere in una prigione di massima sicurezza». « Non ha mai commesso un atto violento. È una persona innocente» ha continuato l’attrice spiegando che il fondatore di Wikileaks è «davvero tagliato fuori da tutto» e non è neanche riuscito a parlare con i suoi figli.

«È un brav’uomo, è una persona incredibile – ha continuato Anderson – Gli voglio bene, non riesco a immaginare quello che sta passando». L’attrice si era recata a far visita a Julian Assange più volte anche finché si trovava nell’ambasciata ecuadoriana a Londra, e racconta che è stata felice di rivederlo: «è stato bello, ma questa è un’operazione di malgoverno. È assolutamente uno shock che non sia riuscito a uscire dalla sua cella». Anderson ha anche ribadito il suo sostegno al giornalista nella «lunga battaglia» invitando tutti a prendere parte, anche nel loro piccolo, ad un’operazione di supporto: «Ha bisogno del nostro sostegno, quindi qualsiasi cosa chiunque può fare – magari scrivergli, incoraggiarlo. Dobbiamo solo continuare a combattere, perché è ingiusto. Si è sacrificato così tanto per portare alla luce la verità e tutti meritiamo la verità». 

(Credits immagine di copertina: twitter BeerMonkey

 

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