Palermo, mamma e figlia uccise da un pirata della strada

12/05/2018 di Redazione

Una tragedia della strada a Palermo. Due donne, mamma e figlia, sono state investite e uccise da un pirata. È accaduto la scorsa notte. Le vittime si chiamavano Annamaria La Mantia, di 63 anni, e Angela Merenda, di 43 anni. Sono state travolte da un’auto, una Fiat Punto, in via Fichidindia, nella periferia ad est del capoluogo siciliano, quartiere Brancaccio.

Mamma e figlia uccise da un pirata a Palermo, investite mentre attraversavano la strada

Il pirata della strada ha travolto madre e figlia mentre stavano attraversando la strada. La 63enne è morta sul colpo, la 43enne invece è deceduta all’ospedale Civico, dove era stata portata dai sanitari del 118. Dopo aver investito le due donne il pirata si è dato alla fuga. È stato poi individuato. Le vittime erano residenti in via San Ciro a Palermo. Sul posto della tragedia una gazzella dei carabinieri che stava controllando il territorio ha chiamato i soccorsi e ha iniziato le ricerche della vettura. La Punto è stata poi ritrovata poco distante dal luogo dell’investimento. L’automobilista fermato è stato interrogato sia dai carabinieri che dagli agenti dell’infortunistica stradale e poi fermato.

La fuga e il ritrovamento

Uno dei familiari delle due vittime ha inseguito la vettura che fuggiva e ha preso il numero di targa. I carabinieri e gli agenti della polizia municipale si sono poi messi alla ricerca del veicolo. La Punto, con segni evidenti dello scontro, è stata ritrovata poco dopo. L’auto non era assicurata. Secondo testimoni il numero delle vittime poteva essere più alto perché diverse persone sarebbero riuscite ad evitare di essere investite dalla vettura che procedeva a forte velocità.

La confessione

La vettura è stata sequestrata e portata in un deposito giudiziario della Scientifica. La polizia ha effettuato accertamenti per il prelievo del dna da comparare con quello dell’uomo alla guida durante l’incidente. L’automobilista ha confessato di avere travolto e ucciso con la sua auto le due donne. L’uomo, in stato di fermo in carcere, ha ammesso di essere stato alla guida dell’auto trovata poco dopo l’incidente, e di essere fuggito perché senza assicurazione e con la patente scaduta.

(Foto da archivio Ansa)

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