Il sito italiano di fact-checking che lavorerà per Facebook: segnalerà le bufale in campagna elettorale

Menti brillanti al lavoro, la giusta dose di ironia, lo spessore internazionale nel settore. Sono gli ingredienti che hanno fatto di Pagella Politica – l’unico sito italiano che fa parte dell’International fact-checking network che ha il suo fulcro nella scuola di giornalismo Poynter di St. Petersburg in Florida – l’interlocutore privilegiato di Facebook per la lotta alle fake-news nel corso della campagna elettorale. Un tentativo e un investimento, da parte del social network, per porre un argine al dilagare di false informazioni che potrebbero in qualche modo orientare il voto politico del prossimo 4 marzo 2018.

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PAGELLA POLITICA, LA COLLABORAZIONE CON FACEBOOK

«Funzionerà così – dice a Giornalettismo Giovanni Zagni, direttore di Pagella Politica -: Facebook raccoglie segnalazioni da parte degli utenti che lanciano un allarme su possibili link contenenti false informazioni. A quel punto, noi le riceviamo, le analizziamo e, nel caso di fake news, pubblichiamo un articolo di smentita che comparirà nei correlati del contenuto stesso. Ovviamente, possiamo operare anche autonomamente: potremo anche essere noi a individuare un articolo dubbio su Facebook, che sottoporremo a operazioni di debunking».

Non ci sarà la famosa red flag, la bandierina rossa, che Facebook aveva sperimentato in passato e che, in alcuni casi, incentivava addirittura la circolazione dell’articolo. Il contenuto in questione avrà semplicemente un contraltare autorevole in grado di smentirlo. E, ovviamente, verrà penalizzato dall’algoritmo di Facebook che lo farà finire in fondo ai feed degli utenti.

PAGELLA POLITICA, COSA RESTA FUORI DALL’ACCORDO CON FACEBOOK

Un lavoro enorme, insomma, visto che negli ultimi tempi sui social network hanno trovato sempre più spazio le false informazioni che hanno una forte incidenza sugli utenti. Proprio per questo Facebook, da qualche tempo, sta cercando di correre ai ripari, sperimentando sempre nuove formule per contrastare la diffusione di fake news. «Destineremo a questa operazione – continua Zagni – le cinque/sei risorse che abbiamo a disposizione, per il momento. Poi, una volta partita la fase pratica, ci regoleremo di conseguenza».

Ovviamente, Pagella Politica prenderà in considerazione soltanto le notizie false. Non saranno considerati tali i retroscena politici, le opinioni degli editorialisti, i pezzi di satira, le dichiarazioni pubbliche degli esponenti politici. Il problema sarà gestire una quantità potenzialmente molto ampia di segnalazioni che arriveranno direttamente dagli utenti e che, molto spesso, non entrano nel merito del problema: «Questo è un rischio. Il social network promuove un decalogo, che verrà pubblicizzato autonomamente, per sensibilizzare gli utenti su quali possano essere gli elementi tipici per riconoscere una fake news. Siamo pronti, in ogni caso, a fare un grande lavoro di cernita tra le segnalazioni che ci arriveranno».

L’idea di Facebook in collaborazione con Pagella Politica, tuttavia, non coprirà interamente tutti i possibili veicoli di fake-news. L’accordo con il portale italiano, infatti, punta esplicitamente ai link, lasciando fuori immagini, video, semplici post, flussi di bot che possono in ogni caso trovare spazio sui feed della piattaforma.

PAGELLA POLITICA: «NEL WEB C’È UN GRANDE ICEBERG DI FALSE INFORMAZIONI»

Inoltre, il problema delle elezioni politiche ai tempi dei social network è anche quello di aggirare la par condicio, attraverso la pubblicazione di contenuti sponsorizzati da parte dei singoli partiti politici, che riempiono – proprio per questo motivo – le bacheche degli utenti. Ovviamente si tratta di un discorso molto diverso rispetto alle fake news, ma si tratta comunque di un elemento che, in qualche misura, può influenzare il voto.

«Il materiale che circola sul web è quantitativamente enorme – conclude Zagni -, molto spesso è sommerso proprio come un iceberg. Sono convinto, però, che contributi come il nostro possano essere utili a ripulire un po’ della spazzatura che circola sul web e a far scoprire degli ambiti che sono davvero poco conosciuti. Nel frattempo, cerchiamo di fornire gli strumenti a tutti quegli utenti che non vengono raggiunti dall’articolo del grande giornale per orientarsi in questa grande produzione di false informazioni».

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