Il viaggio spirituale di Giuseppe Conte: mentre a Roma faranno la manovra, lui sarà da Padre Pio per tre giorni
21/09/2018 di Gianmichele Laino
Mentre Matteo Salvini e Luigi Di Maio saranno a Roma a sferruzzare sull’aggiornamento del DEF che delineerà la manovra economica del governo per il prossimo anno (con tutte le conseguenze del caso), il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà a San Giovanni Rotondo dal 21 settembre al 23: venerdì, sabato e domenica di spiritualità, per celebrare l’anniversario della comparsa delle stimmate sul santo di Pietrelcina e il ‘beato transito’ dello stesso.
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Padre Pio e il viaggio di tre giorni di Giuseppe Conte a San Giovanni Rotondo
Del resto, Giuseppe Conte sembra essere molto devoto al frate, figura spirituale di riferimento soprattutto al sud Italia. Nel corso dell’intervista esclusiva concessa a Bruno Vespa per Porta a Porta ha estratto dalla sua giacca una medaglietta di Padre Pio, gesto sottolineato dalla teatrale alternanza delle camere e da stacchi di montaggio da film degli anni Ottanta.
È successo davvero, a @RaiPortaaPorta.#governoConte #portaaporta #Conte pic.twitter.com/1wvXktNDuf
— nonleggerlo (@nonleggerlo) 20 settembre 2018
Un rapporto che non si limita soltanto alla devozione, ma che sembra quasi sfiorare la reincarnazione, stando a quanto affermato a Repubblica da uno zio del premier, il frate cappuccino Fedele Conte. Secondo il religioso «Padre Pio stesso è al governo perché vive nel cuore di mio nipote». Una sorta di proprietà transitiva della beatitudine che, per la fortuna del popolo italiano, protegge gli elettori in questo mondo difficile fatto di sovranismi e Orbàn.
Mentre Conte prega Padre Pio, a Roma si prepara la manovra
Oggi, l’account Twitter di Palazzo Chigi ha ufficializzato la tre giorni di visita di Giuseppe Conte a San Giovanni Rotondo (il tempo che, solitamente, un capo di Stato o di Governo impiega per svolgere un G7, per intenderci). Possiamo, quindi, affermare che, mentre nei palazzi dell’esecutivo si sfiorerà la crisi per far combaciare i desiderata di Lega e Movimento 5 Stelle da inserire nella prossima manovra di bilancio (questo week-end si annuncia decisivo per gli equilibri politici), il presidente del Consiglio pregherà. E aspetterà la grazia.