La bufala dei tamponi cancerogeni

Sui social vengono condivisi messaggi e immagini sull'ossido di etilene utilizzato per sterilizzare i test. Ecco perché non corriamo alcun rischio

28/03/2021 di Enzo Boldi

Una bufala nata dal complottismo e diventata virale per via della pigrizia di non voler approfondire – consultando documenti reali – la storia dell’ossido di etilene utilizzato durante la fase di sterilizzazione dei tamponi per diagnosticare la positività (o negatività) al Sars-CoV-2. Sono questi i due ingredienti principali dell’ultimo piatto cospirazionista presentato sulla tavola apparecchiata sui social. E chi l’ha condiviso ha deciso di ingurgitare l’ennesima fake news senza neanche assaporarla. Ma ci sono spiegazioni ufficiali che possono farci stare tranquilli.

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Partiamo da una serie di post che stanno circolando negli ultimi giorni su Facebook, Instagram, Twitter e anche nelle chat Whatsapp. Fake news tamponi cancerogeni

Questa immagine è una delle più condivise (abbiamo aggiunto la scritta “fake” per evitare la ripresa di questa bufala direttamente dal nostro giornale). Ma ci sono anche “imitazioni” a mo’ di post che ancora troviamo su alcune bacheche Facebook e alcuni gruppi complottisti e cospirazionisti sul social network di Menlo Park.

 

 

Questi sono solamente alcuni esempi (abbiamo oscurato i nomi perché si vuole denunciare il fenomeno, le eventuali verifiche sui profili dovranno essere fatte da Facebook e dalla Polizia Postale che, da mesi, ha attivato un canale per le segnalazioni di violazioni e per le fake news sul web).

Ossido di etilene e tamponi cancerogeni: perché sono due bufale

Dopo aver mostrato questi esempi, spieghiamo perché tutto ciò sia frutto di una disinformazione (condivisa centinaia di volte anche da gruppi complottisti e cospirazionisti già noti per aver fomentato la propaganda negazionista e no vax nell’ultimo anno di pandemia). Partiamo dalla scritta che compare sulle confezioni dei tamponi: “Sterile EO“. Questa sigla sta a indicare come il test sia stato sterilizzato attraverso l’ossido di etilene. Questa sostanza, come noto, è tossica e potrebbe provocare effetti collaterali se ingerita. Insomma, questi post Facebook sembrano avere ragione. E invece no.

Come spiega Bufale.net, andando a citare fonti ufficiali e scientifiche (quindi non il post di Tizio o Caio condiviso sui social), la sostanza (un composto chimico chimico) viene rimossa prima che quei tamponi siano messi in commercio.

Tamponi cancerogeni, bufala

Insomma, quando una persona viene sottoposta a un tampone molecolare (o antigenico) non entra in contatto con l’ossido di etilene utilizzato in fase di “fabbricazione” del test per la sterilizzazione. La conferma arriva anche dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti che ci ricorda come il trattamento – che riporta la sigla Sterile EO – sia del tutto innocuo per l’essere umano visto che non risulta essere più presente al momento del tampone.

La storia dei tamponi sui bambini per il ritorno a scuola

La genesi della bufala, in Italia, va di pari passo con l’indiscrezione che il governo starebbe pensando a una serie di test settimanali a cui sottoporre i bambini per una scuola sicura e anti-contagio. Lo abbiamo letto in molti post Facebook questo riferimento, anche in alcuni mostrati nel nostro articolo. Ma ci sono due aspetti da sottolineare: il primo riguarda le tempistiche, con la misura è ancora lontana dall’essere ufficializzata; la seconda, invece, riguarda la metodologia. Si sta parlando, infatti, di test salivari (anche se ci sono molte perplessità vista la percentuale di affidabilità più bassa rispetto ai tamponi classici). Insomma, tutto in divenire e nulla di concreto. Al momento. L’unica cosa certa è che la teoria dei tamponi cancerogeni a causa dell’ossido di etilene è l’ennesima immensa bufala condivisa e fagocitata dai social.

(foto di copertina: da Facebook)

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