L’orso Elisio è stato ucciso, abbattuto da un cacciatore sloveno

06/12/2018 di Redazione

L’orso Elisio non c’è più. L’animale da 5 anni monitorato dall’università di Udine, munito di radiocollare, è stato ucciso, abbattuto da un cacciatore sloveno. A darne notizia è stato Stefano Filacorda, il coordinatore del gruppo di ricerca dell’ateneo friulano che ha seguito gli spostamenti. L’orso, che amava muoversi di continuo da una zona all’altra, era riuscito ad attraversare più volte a nuoto il lago di Cavazzo e a superare anche l’autostrada Trieste-Lubiana. Evidentemente qualcosa negli ultimi giorni non ha funzionato: i ricercatori per salvaguardarlo ogni settimana comunicavano gli spostamenti alle autorità slovene.

Un cacciatore ha ucciso l’orso Elisio, monitorato dall’università di Udine

Quando è stato ucciso Elisio si trovava nei boschi a Senozece, una frazione di Divaccia, vicino alle grotte di San Canziano, nella Slovenia sud-occidentale. Il cacciatore che lo ha colpito non si è accorto che l’animale era monitorato, attraverso un apparecchio che portava al collo. Filacorda, che è docente di Ecologia e biologia della fauna, ha spiegato che l’animale è stato probabilmente abbattuto il 26 novembre, ma la comunicazione è arrivata solo il giorno successivo. Elisio, che aveva quasi 6 anni e pesava circa 130 kg, era uno dei due orsi (l’altro è stato chiamato Francesco) più presenti nel territorio, soprattutto in Carnia. Gli spostamenti venivano comunicati per avvertire i cacciatori, sapendo che la popolazione degli orsi viene controllata con un numero di abbattimenti annuo.

Il caso è arrivato anche in Parlamento, con un’interrogazione al ministro dell’Ambiente presentata da un deputati di Fratelli d’Italia, Walter Rizzetto, che ha detto di considerare inaccettabile l’uccisione di un animale protetto e che chiede provvedimenti urgenti per tutelare le specie ed escludere gli abbattimenti. Maggiore chiarezza la chiedono anche i ricercatori. «Io rispetto le regole degli altri paesi – ha detto Filacorda –. In Slovenia si fa il controllo della popolazione autorizzato dall’Ue e hanno 700 orsi: un modello. Mi piacerebbe però che fossero stabilite delle regole comuni per proteggere gli orsi che vivono lungo il confine, che alla fine ci forniscono un sacco di informazioni e ci fanno amare più di questa specie e in alcuni casi aiutano a proteggere gli allevatori».

Ecco un video di Elisio pubblicato a giugno scorso sul canale YouTube dell’università di Udine. L’orso viene ripreso dopo il passaggio di Francesco, con il quale interagiva da almeno un mese nella zona del monte Lovinzola, Prealpi carniche.

 

 

(Immagine di copertina da video dell’Università degli Studi di Udine caricato su YouTube)

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