Consiglio dei ministri, l’ordine del giorno ‘varie ed eventuali’ fa scattare l’ironia: «Come in un condominio litigioso»
01/05/2019 di Redazione
Nel pomeriggio della giornata del 30 aprile 2019, si è diffusa sui social network la nota ufficiale della convocazione del consiglio dei ministri del governo Lega-M5S, prevista per le ore 21 di ieri. Un comunicato scarno, in carta intestata, con il logo della presidenza del Consiglio e una semplice frase: «Il consiglio dei ministri è convocato in data odierna alle ore 21,00 a Palazzo Chigi, per l’esame del seguente ordine del giorno: varie ed eventuali».
L’ordine del giorno del consiglio dei ministri
Incredibile ma vero. Ecco l’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di questa sera. #30aprile pic.twitter.com/8v1mvrjlqq
— Antonio Palmieri (@antoniopalmieri) 30 aprile 2019
In calce al provvedimento numero 6078/10.1 rivolto a tutti i ministri, c’è la firma del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Certo, non si tratta di un documento passato alla storia per la sua incisività. Piuttosto rivela la necessità di un incontro tra le forze politiche di governo senza uno scopo ben preciso (un punto di merito su cui discutere), ma con il solo obiettivo di un confronto, resosi necessario dopo i viaggi del premier e dopo le tensioni che hanno alimentato il governo in queste ultime settimane.
L’ironia sull’ordine del giorno del consiglio dei ministri
Ovviamente, si è subito scatenata l’ironia della rete, non appena il comunicato è stato diffuso sui social network. La notizia, questa mattina, ha trovato anche lo spazio di un trafiletto all’interno dei principali quotidiani nazionali. Il più pungente è stato Il Giornale, che ha paragonato la convocazione dell’ultimo consiglio dei ministri a quella di un condominio litigioso, testimoniata proprio da quell’unico punto all’ordine del giorno: varie ed eventuali. Eppure, sottolineano, gli argomenti su cui discutere ce ne sarebbero a bizzeffe.
Alcune fonti, tuttavia, ritengono che dal consiglio dei ministri di ieri sera sia uscito un accordo di massima tra Lega e Movimento 5 Stelle sulla questione delle autonomie, che tanto ha tenuto banco negli ultimi giorni. Ovviamente, il Carroccio è a favore e ha dovuto superare qualche resistenza da parte dei pentastellati. A quanto pare, del resto, una quadra è stata trovata.