L’ordinanza della Calabria sulla riapertura dei ristoranti e i 213 posti di terapia intensiva nella Regione

30/04/2020 di Enzo Boldi

Non si sa cosa accadrà all’ordinanza riaperture Regione Calabria firmata mercoledì sera dalla presidente Jole Santelli. Secondo quanto dichiarato ieri da Francesco Boccia – in collegamento proprio con le Regioni – quel provvedimento rischia di essere impugnato, con tanto di diffida nei confronti della firmataria. Sta di fatto che da oggi bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo potranno servire ai tavoli all’esterno del locale. Una mossa – che ha il sapore della provocazione – che ha dei lati positivi per la parziale ripresa economica, ma rischia di creare seri problemi nelle prossime settimane.

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L’annuncio di Jole Santelli è arrivato mercoledì sera, poco dopo la conferenza in collegamento con il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, ed è entrata in vigore da questa mattina. Nel dettaglio si legge:

  • È consentita la ripresa delle attività di ristoranti, pizzerie, rosticcerie per la preparazione dei relativi prodotti da effettuarsi a mezzo asporto;
  • È consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto;
  • Le attività di cui ai punti 5 e 6 possono essere riattivate presso gli esercizi che rispettano i le misure minime “anti-contagio” di cui all’allegato 1 parte integrante alla presente Ordinanza e ferma restando la normativa di settore.

Ordinanza riaperture Regione Calabria

I punti 5, 6 e 7 dell’ordinanza riaperture Regione Calabria sono quelli dedicata alla ripresa della attività ristorative. Il primo fa riferimento ai servizi da asporto – anticipando di qualche giorno quel che accadrà a livello nazionale; il secondo, invece, dà la possibilità a ristoranti, bar e pasticcerie – ma anche ad agriturismo e pizzerie – di fare servizio ai tavoli, purché siano all’esterno dei locali stessi. Il tutto seguendo le direttive anti-contagio.

Le criticità

Questa ripresa anticipata è frutto, secondo il pensiero di Jole Santelli, dei numeri bassissimi dei contagi nella Regione Calabria che oggi conta 753 attualmente positivi e da inizio emergenza sono state colpite poco più di 1100 persone. Insomma, fortunatamente la punta dello Stivale sembra essere una delle Regioni colpite molto meno violentemente dal Coronavirus. Ma l’attenzione non può non spostarsi sulla questione sanitaria.

Per farlo riprendiamo le parole del direttore generale della sanità calabrese Antonio Belcastro: «Avevamo 105 posti attivi di terapia intensiva prima dell’epidemia, a metà marzo sono diventati 156 riaprendo i reparti chiusi per i tagli. Il picco l’abbiamo raggiunto il 25 marzo con 23 pazienti intubati, oggi ne abbiamo 6. C’entra l’ossimoro ritardo-vantaggio: da noi il Covid è arrivato dopo e così abbiamo messo a frutto l’esperienza delle regioni del Nord. Abbiamo anche accolto due pazienti di Bergamo, ora guariti. Ma non ci fermiamo. Entro maggio-giugno i posti intensivi diventeranno 213». Duecentotredici posti in terapia intensiva. Molti in meno della Lombardia dove la situazione è stata tragica per settimane. La speranza è che questa ordinanza non porti a numeri alti, altrimenti le condizioni saranno insostenibili.

(foto di copertina: da pagina Facebook di Jole Santelli)

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