La mamma orca che ha commosso il web

Il dolore di una mamma è sempre lo stesso, anche se parliamo di animali. La storia della mamma orca nella costa di Salish che ha perso il suo cucciolo poco dopo il parto ma lo ha tenuto con se per dieci lunghi giorni, ha commosso il web. Ma gli scienziati avvertono «Questa morte è preoccupante, è l’ennesimo campanello d’allarme di un’emergenza ambientale».

Mamma Orca, la perdita del piccolo nei mari canadesi

Si chiama Tahlequah, l’esemplare femmina di orca, di 20 anni, conosciuta agli scienziati con la sigla J-35, e vive lungo la Costa di Salish, zona del Canada famosa proprio per le colonie dei grandi mammiferi marini. Il 25 luglio ha dato alla luce una femmina, purtroppo morta dopo solo mezz’ora. Invece di abbandonare il corpo, Tahlequah l’ha portata con sé, trascinando il corpo sopra alla testa e al dorso per il mare agitato.

I ricercatori hanno definito queste giornate come “un tour del lutto“: il comportamento verso il cucciolo defunto, diffuso in molte specie animali, ha ricordato quello di una madre umana, e favorito la nascita di una campagna di sensibilizzazione verso la specie a rischio.

Dopo il momento di commozione, gli scienziati hanno dichiarato di star monitorando con attenzione il percorso dei due. Stanno aspettando il momento in cui la madre abbandonerà il corpo, il cui processo di decomposizione è già iniziato, per poterlo prelevare e fare un’autopsia per chiarire i motivi di una morte così prematura.

Mamma Orca, le gravidanze non vengono portate a termine

La morte della piccola non è la prima né l’ultima di una serie di morti sospettose e preoccupanti. Secondo il Center for Whale Research «circa il 75% dei nuovi nati negli ultimi 20 anni, dopo che questa specie è stato dichiarato a rischio estinzione, non è sopravvissuto. E il 100% delle gravidanze degli ultimi tre anni non ha prodotto prole vitale». Secondo uno studio risalente a Giugno, la popolazione di questa tipologia di orche, conosciute come Southern resident Killer, è scesa a soli 75 esemplari.

Queste si trovano incastrate anche in una sorta di catena alimentare della morte: a differenza delle orche più comuni, si nutrono di un tipo specifico di salmone gigante, il salmone reale, anch’esso a rischio estinzione per via del surriscaldamento globale. Sono moltissime infatti gli esemplari avvistati in condizione di deperimento e debolezza.

Mamma Orca, a rischio anche per l’emergenza petrolio

Un’altra minaccia è quella ambientale. Secondo do gli scienziati, i grandi mammiferi hanno bisogno di ambienti più silenziosi e meno tossici. Caratteristiche che mal di combinano con il progetto di espansione della Trans Mountain in Canada, che trasporterà petrolio. Il rischio di rottura e la conseguente dispersione di materiale nell’oceano è solo l’ultima delle polemiche sollevate dagli ambientalisti della zona.

(credi foto di copertina Photo by Michael Weissy and Dave Ellifrit, Center for Whale Research)

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