ONU: nel 2100 la popolazione mondiale potrebbe essere 2 miliardi in meno rispetto alle stime

La Terrà, secondo uno studio appena pubblicato dall’ONU, sarà abitata da 8.8 miliardi di persone nel 2100, cioè due miliardi in meno rispetto alle proiezioni iniziali.

Nello studio, pubblicato il 15 luglio, esperti in diversi campi citano nuovi ordini geopolitici influenzati dal declino del tasso di fertilità e l’invecchiamento della popolazione globale come fattori principali.

Secondo un team di ricercatori riportati dall’autorevole giornale scientifico The Lancent, entro la fine del secolo, 183 dei 195 Paesi del mondo, avendo probabilmente chiuso le loro frontiere ai flussi migratori, non riusciranno a mantenere il loro livello attuale di popolazione. Più di 20 Paesi, tra cui l’Italia, il Giappone, la Spagna, la Thailandia, il Portogallo, la Polonia e la Corea del Sud, vedranno le loro popolazioni dimezzarsi.

Sempre secondo lo studio dell’ONU, anche gli abitanti della Cina diminuirebbero quasi della metà, mentre, l’Africa subsahariana triplicherà la sua popolazione, raggiungendo i 3 miliardi, con la Nigeria diventando seconda solo all’India con quasi 800 milioni di abitanti.

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Le nuove previsioni ONU sono positive per l’ambiente ma disastrose per l’economia

«Queste proiezioni rappresentano una buona notizia per l’ambiente, con meno pressione sulla produzione di cibo e le emissioni di Co2», ha spiegato Christopher Murray, uno dei coautori della ricerca e direttore dell’Istituto di uno degli istituti di statistica e ricerca dell’Università di Washington a AFP. «Tra l’altro, le previsioni mostrano grandi opportunità di sviluppo per diverse parti dell’Africa subsahariana», ha continuato.

D’altro canto, però, Murray fa notare che la maggior parte dei Paesi al di fuori del continente africano dovranno fare i conti con una forza lavoro notevolmente ridotta e cambiamenti sociali rivoluzionari, che potrebbero avere effetti disastrosi sull’economia.

Secondo il ricercatore, per i Paesi ricchi, la migliore soluzione per invertire il trend e assicurarsi livelli di popolazione che possano favorire la crescita economica a lungo termine, è quella di attuare politiche flessibile sull’immigrazione e supportare le famiglie che vogliono avere figli.

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