Tre Ong hanno denunciato l’Italia per i bombardamenti in Yemen

Una rara azione legale è stata lanciata contro alcuni funzionari del governo italiano e un’industria di armi europea per i bombardamenti aerei che hanno causato la morte di migliaia di civili in Yemen.

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Secondo una ricostruzione del Guardian, una rete di organizzazioni per i diritti umani da Germania, Italia e Yemen hanno presentato una denuncia alla procura di Roma martedì 17 aprile contro i dipendenti del ministero degli Esteri di Roma e la filiale locale dell’azienda tedesa Rhenmetall (RWM Italia) per la vendita di munizioni all’Arabia Saudita.

La guerra civile yemenita va avanti ormai da quattro anni e ha portato a una delle più gravi epidemie di colera e carestia mai regitrate prima.

La causa è stata presentata dall’European Center for Constitutional and Human Rights (ECCHR), la Mwatana Organisation for Human Rights e la Rete Italiana per il Disarmo.

Si tratta di un caso che non ha precedenti e, nel tentativo di aumentare le possibilità di successo, è stato legato a uno specifico caso: un bombardamento dell’8 ottobre 2016 che ha causato la morte di una famiglia di 6 persone.

RWM Italia ha la sede a Ghedi, in provincia di Brescia, e le sue industrie produttive in Sardegna.

Linde Bryk, avvocato olandese che ha lavorato in Kosovo, ha dichiarato: “Ciò che rende speciale questo caso sono i resti trovati nel sito del bombardamento aereo. Questo caso è emblematico in quanto non riguarda solo il ruolo dell’Italia, ma la questione generale sulla responsabilità dei governi europei e dei produttori di armi europei per le conseguenze delle esportazioni di armi utilizzate dalla coalizione guidata dai sauditi“.

I politici e il personale militare godono di un alto grado di protezione contro i procedimenti giudiziari, ma chi ha depositato il caso spera che possa essere stabilito un precedente in cui i funzionari che autorizzano le esportazioni e i produttori di armi non siano esentati da eventuali responsabilità.

(Foto credits: Ansa/Zumapress)

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