L’omosessualità è una questione genetica?

La rivista Science ha pubblicato il più grande studio mai fatto per stabilire se vi sia una correlazione tra omosessualità e Dna. L’indagine ha stabilito che non esiste un gene determinante per l’omosessualità, piuttosto è la combinazione di diversi tratti del Dna, che però hanno comunque un impatto relativamente basso.

L’omosessualità è una questione genetica?

Lo studio apparso su Science è stato svolto mediante la tecnica GWA, ovvero l’associazione genoma-wide che cerca correlazioni tra i marcatori genetici e i tratti comportamentali. La tecnica è stata quindi applicata alla ricerca indagando se persone che hanno avuto rapporti con persone dello stesso sesso condividessero alcune sequenze nel Dna. Lo studio è stato fatto su 408mila persone tra uomini e donne del Regno Unito in una fascia di età compresa tra i 40 e i 69 anni utilizzando i dati raccolti nel database dell’ong U.K. Biobank. A questi, sono stati aggiunti i dati relativi a circa altri 70mila utenti, soprattutto americani con una età media intorno ai 51 anni che avevano utilizzato il servizio di test genetici 23andMe. I risultati dello studio, non avendo utilizzato dati relativi a persone di origine europea o con una identità sessuale non binaria o transgender, non possono essere considerati come “assoluti”, ma sono comunque quelli di più ampio respiro mai scoperti.

L’analisi ha fatto emergere che non esiste un gene responsabile dell’omosessualità, ma che vi sono piuttosto 5 sequenze di DNA che le persone omosessuali condividono. Ma l’influenza è molto bassa, spesso inferiore all’1%. Ampliando l’analisi includendo altre piccole differenze nelle sequenze genetiche e il condizionamento dei fattori ambientali e sociali si può raggiungere una percentuale di influenza che oscilla tra l’8 e il 25%.

(Credits immagine di copertina: Free Licence Photo by Rosemary Ketchum from Pexels)

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