Omicidio Luca Sacchi, versioni discordanti e dettagli da chiarire: ecco cosa si sa

La morte di Luca Sacchi ha polarizzato l’attenzione pubblica. Le indagini sono ancora in corso, ma trapelano diverse versioni sulla ricostruzione della aggressione avvenuta mercoledì sera all’incrocio tra via Teodoro Mommsen e via Franco Bartoloni, a pochi passi dal pub John Cabot. Tra la versione dei familiari, dei sospettati, della fidanzata e le immagini delle telecamere, emergono sempre nuovi dettagli.

I fatti certi

Ciò che è certo e lo è stato fin dall’inizio, è che Luca Sacchi è stato colpito da uno sparo in testa durante una colluttazione con due uomini che avevano tentato di rubare lo zainetto alla sua fidanzata Anastasia Kylemnyk. La ragazza ha raccontato di aver sentito una persona parlarle in romano dicendole di consegnargli lo zainetto, poi è stata colpita alla testa da una mazza, o forse usando una pistola, ed è caduta a terra. A quel punto è intervenuto il fidanzato per difenderla. A dare l’allarme è stato però un tassista che si trovava a passare in via Bartoloni.  I sospettati sono Valerio del Grosso e Paolo Pirino, rispettivamente di 20 e 21 anni, che dopo un lungo interrogatorio in Questura sono stati portati al carcere di Regina Coeli.

La fuga e gli arresti

Le prime incongruenze sono legate alla fuga dei due ragazzi, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino. Il primo sarebbe quello che ha sparato con la revolver, non ancora recuperata, ed è incensurato, mentre il secondo ha già dei precedenti per droga.

Inizialmente era stato raccontato da alcuni testimoni che i due, noti pusher della zona, si erano allontanati in motorino, poi un testimone aveva raccontato di averli visti correre via: «Era tarda notte, ho sentito urlare, mi sono affacciato al balcone e ho visto due persone fuggire a piedi». In realtà la fidanzata di Luca Sacchi ha parlato di una Smart bianca: versione confermata anche dalle immagini delle telecamere di sorveglianza vagliate dalla polizia, che ha posto sotto sequestro la macchina.

Un’altra smentita arriva in merito alla dinamica dell’arresto dei due sospettati. Le prime ricostruzioni stampa raccontavano che Del Grosso e Pirino si erano costituiti volontariamente alla Polizia convinti dai familiari. Non è invece andata così. A presentarsi alla Polizia per denunciarli sono stati la madre e il fratello di Valerio Del Grosso, che avrebbe aperto il fuoco. «Temo sia stato mio figlio, forse è coinvolto nell’omicidio di Luca Sacchi» avrebbe detto la donna agli agenti, che si sono quindi recati a presso le abitazioni di entrambi a San Basilio per arrestarli. Del Grosso è stato però rintracciato in un Hotel in zona Tor Cervara, mentre Pirino è stato fermato sul terrazzo di una palazzina in zona Torpignattara dove si stava nascondendo.

 

Il movente della droga

Appena trapelata la notizia dell’aggressione, si era pensato ad un tragico esito di uno scippo. Dopo aver interrogato Del Grosso e Pirino però è emersa una nuova ipotesi.  Il capo della polizia Franco Gabrielli, ha dichiarato che «gli accertamenti che l’autorità giudiziaria disvelerà quando riterrà opportuno non ci raccontano la storia di due poveri ragazzi scippati» aggiungendo poi «Lo dico tenendo sempre ben presente, non vorrei essere equivocato su questo, che stiamo parlando della morte di un ragazzo di 24 anni». Secondo la nuova ricostruzione, Luca Sacchi aveva appuntamento con Grosso e Pirino per acquistare della droga, molto probabilmente dell’hashish. Sacchi e la fidanzata Kylemnyk avrebbero quindi incontrato i due giovani pusher all’incrocio tra via Teodoro Mommsen e via Franco Bartoloni, vicino al pub John Cabot. Dopo aver mostrato di avere il denaro, i due si sono allontanati con la smart per poi tornare e cercare di derubare la ragazza senza vendergli la droga. Anche qui emergono alcuni dettagli contrastanti: la ragazza ha raccontato agli inquirenti che in borsa aveva solo 30 euro, mentre i due fermati avrebbero parlato di somme di denaro molto più ingenti.

È proprio Anastasia Kylemnyk a smentire la pista legata alla droga. «Questioni di droga? Noi eravamo lì per tenere d’occhio il fratellino che era al pub» ha dichiarato la giovane ai microfoni del Tg1 oggi, aggiungendo quindi ulteriori dettagli alle dichiarazioni del giorno precedente, in cui aveva detto di essere andata al pub con Luca per bere una birra dopo il lavoro. «Luca non è quello che dicono, Luca è l’amore, è solo questo. Non ci sono altre parole per definirlo, ha dato tanto amore, l’ha ricevuto e lo riceverà in continuo, sarà sempre con noi» ha aggiunto la ragazza parlando con il telegiornale Rai. A sostegno della versione della giovane anche le dichiarazioni del padre di Luca, Alfonso Sacchi, che a La Stampa ha raccontato che la coppia era al pub per salutare il fratello 19enne Federico. Il ragazzo non era uscito con il fratello maggiore, e ha sentito il rumore dello sparo da dentro il pub. Corso fuori ha trovato il fratello maggiore a terra in un lago di sangue.

(credits immagine di copertina: sx Ansa/Facebook Luca Sacchi ; dx ANSA/MASSIMO PERCOSSI) 

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