Obama ha forti dubbi su Google e Facebook: «Rischio per la democrazia»

Barack Obama è stato senz’altro il presidente degli Stati Uniti che per primo – e meglio – ha saputo sfruttare l’onda lunga dei social media. Non fosse altro perché i suoi due mandati hanno coinciso con l’esplosione dei colossi della tecnologia come Facebook e Google. Ma ora questa luna di miele sembra essersi conclusa.

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OBAMA SOCIAL MEDIA, LE SUE DICHIARAZIONI PREOCCUPATE

L’ex presidente degli Stati Uniti è stato intercettato da una registrazione out-of-the-records nel corso di un evento al Massachussets Institute of Technology in cui ha espresso delle grandissime perplessità circa il ruolo di Facebook e Google nel dibattito politico degli Stati Uniti. Secondo Obama, infatti, stanno «modellando la cultura in maniera molto potente». La registrazione, effettuata dal portale Reason (una pubblicazione di tipo libertario), mette in evidenza un concetto piuttosto semplice: i grandi media hanno delle linee editoriali estremamente divergenti e già questo non favorisce la serenità del dibattito; il tutto, poi, viene esacerbato dai social network dove si assiste a una vera e propria degenerazione dei contenuti.

Insomma, i social media – secondo Obama – «hanno un grosso potenziale per essere definiti beni di necessità, ma è anche vero che queste piattaforme sono uno strumento che, in quanto tale, può essere utilizzato dall’Isis o dai neonazisti». Secondo l’ex inquilino della Casa Bianca, insomma, i social media dovrebbero immaginarsi più come bene di pubblica utilità che come impresa commerciale. Soltanto in questo modo le loro degenerazioni potranno essere limitate.

OBAMA SOCIAL MEDIA: «POTENZIALE RISCHIO PER DEMOCRAZIA»

Obama punta il dito anche contro gli algoritmi dei social network che – nascondendosi dietro a una presunta neutralità – non fanno altro che diffondere contenuti sulle loro piattaforme che non rispettano linee editoriali e che, anzi, promuovono contenuti di dubbia autorialità rispetto a quelli che provengono da fonti attendibili e rispettabili. La chiusura del discorso è emblematica: «Difficile pensare – chiosa Obama – che in questo clima la democrazia possa continuare a funzionare».

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