C’è una soglia ben precisa che farà scattare un nuovo lockdown in Italia

Riguarda i ricoveri all'interno delle terapie intensive

22/10/2020 di Redazione

Scongiurato, allontanato, respinto. Fino a questo momento, le forze politiche di maggioranza stanno cercando di non pensare all’ipotesi di un nuovo lockdown nei prossimi giorni. Tuttavia, la situazione in Italia non è rosea: nella giornata di ieri ci sono stati oltre 15mila contagi, mentre aumentano in maniera vertiginosa anche i posti occupati nelle terapie intensive. Proprio a partire da questo dato, infatti, si potrà pensare a una nuova chiusura generalizzata le Paese, comprese le scuole e le attività produttive che il governo – al momento – sta cercando di salvare.

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Nuovo lockdown ci sarà se le terapie intensive raggiungeranno una certa soglia

Stando a un retroscena riportato da Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, infatti, all’interno del governo ci sarebbe una soglia individuata per le terapie intensive che potrebbe portare a un nuovo lockdown generalizzato: se in Italia dovessero essere ricoverate più di 2300 persone nei reparti in cui vengono curati i pazienti più gravi, allora il blocco delle attività potrebbe essere ipotesi concreta.

Ma perché è stata fissata questa soglia? In Italia, prima dell’emergenza coronavirus, le terapie intensive a disposizione erano 5700. Tuttavia, nonostante le promesse del raddoppio di questi posti che l’esecutivo ha fatto nei mesi estivi, il loro numero è salito di circa tremila unità (si esclude in questo conteggio una situazione straordinaria, in cui i posti letto in terapia intensiva potrebbero arrivare a 9mila).

Nuovo lockdown, come crescono le terapie intensive

Attualmente, i ricoverati in terapia intensiva sono 926. Sono saliti di 400 unità in una sola settimana: questo significa che la soglia di 2300, con un ritmo esponenziale, potrebbe essere raggiunta nei prossimi quindici giorni, a ridosso della prima settimana di novembre o della seconda del mese prossimo. Il tutto al netto dell’effetto delle misure più stringenti che sono state prese a inizio ottobre (le mascherine obbligatorie all’aperto e i coprifuoco stabiliti anche in questi giorni da alcune regioni, le più popolose d’Italia).

Il numero magico di 2300 terapie intensive, dunque, è la soglia massima che l’Italia può permettersi, soprattutto perché – oltre al coronavirus – ci sono anche altre malattie gravi da curare e altre situazioni d’emergenza da affrontare.

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