Come l’Istat farà abbassare (ancora) il rapporto deficit/pil, senza che il governo abbia meriti
02/08/2019 di Redazione
L’Istat ha recentemente dichiarato che, nel prossimo autunno, rivedrà le stime sul calcolo della ricchezza con nuovi criteri Pil. Questo metodo è già stato adottato negli anni passati e ha sempre comportato dei benefici (in termini di zero virgola, si intende) al grande indicatore macroeconomico che sta alla base di tutte le manovre degli Stati: ovvero il rapporto deficit/pil. La riflessione è stata fatta dall’economista Carlo Cottarelli su Twitter.
Nuovi criteri Pil, l’annuncio dell’Istat
«L’Istat annuncia che in autunno rivedrà il metodo di stima del Pil – ha affermato Cottarelli –. Rivedere le stime del Pil è stato l’unico modo con cui si è riusciti a ridurre il rapporto debito pubblico/Pil negli ultimi anni. Mi sa che finisce così anche stavolta…».
In passato ci sono state varie polemiche su questi criteri che, generalmente, dovrebbero essere ispirati ai principi indicati dall’Onu. Il Prodotto interno lordo è la somma della ricchezza lorda (quindi al netto degli ammortamenti) che si produce in un determinato Paese e in un determinato momento dell’anno.
La riflessione sui nuovi criteri Pil
Già nel 2014 c’era stata una prima revisione dei criteri, che aveva inglobato un numero maggiore di dati. Nel 2016 si era verificato un procedimento analogo, che aveva portato le stime a crescere di un paio di decimali. Anche nel prossimo autunno, probabilmente, verranno revisionate le stime di calcolo del Prodotto interno lordo e questo dovrebbe comportare, sulla carta, una crescita. Facile prevedere che, il governo che sarà in carica in quella fase, potrà intestarsi i meriti – in chiave comunicativa, sia chiaro – della crescita economica e della riduzione del rapporto deficit/Pil (che, anche se per una questione di decimali, potrebbe lasciare uno spazio maggiore di azione in manovra).
Ma non si tratterebbe, in ogni caso, di una crescita economica reale: l’Istat fotograferebbe la situazione con dei nuovi strumenti, semplicemente. Dunque, illusione ottica.