Twitter non consentirà agli account affiliati al governo di twittare foto di prigionieri di guerra

Nuova politica della piattaforma per proteggere i resoconti ufficiali della guerra e limitare la portata degli account russi sul social

06/04/2022 di Martina Maria Mancassola

Twitter implementa le sue misure per gestire meglio il modo in cui la sua piattaforma si sta occupando della guerra in Ucraina. La società ha dichiarato ieri, nel suo blog, la nuova politica Twitter sulla guerra, che non consentirà più al governo ufficiale o ad account affiliati al governo di twittare foto di prigionieri di guerra «nel contesto della guerra in Ucraina». La politica aggiornata da Twitter si applicherà alle foto postate «a partire dal 5 aprile». Yoel Roth, responsabile dell’integrità del sito di Twitter, ha dichiarato che gli account governativi che diffondono tali immagini dovranno eliminarle: «a partire da oggi, richiederemo la rimozione dei Tweet pubblicati da account di media governativi o affiliati allo stato che condividono media che ritraggono prigionieri di guerra nel contesto della guerra in Ucraina».

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Nuova politica Twitter guerra

Yoel Roth, responsabile dell’integrità del sito di Twitter, ha dichiarato che le nuove misure introdotte sono «in linea con il diritto umanitario internazionale e in consultazione con i gruppi internazionali per i diritti umani. Per proteggere i resoconti essenziali sulla guerra, in questa guida si applicano alcune eccezioni laddove vi sia un interesse pubblico convincente o un contenuto POW degno di nota». La piattaforma si impegna da tempo per garantire la sicurezza e la privacy dei suoi utenti sulla piattaforma. Di recente, in un tweet del 25 febbraio scorso, la società ha dichiarato che: «la nostra massima priorità è mantenere le persone su Twitter al sicuro. Stiamo monitorando attivamente i rischi associati al conflitto in Ucraina, inclusa l’identificazione e l’interruzione dei tentativi di amplificare informazioni false e fuorvianti».

In un post sul blog del 16 marzo 2022, aggiornato alla data del 5 aprile, la società ha aggiunto di ritenersi responsabile nei confronti del pubblico, soprattutto durante i periodi di crisi «di far rispettare in modo proattivo le nostre regole, preservare l’accesso a Twitter, elevare le informazioni credibili e affidabili, proteggere la privacy e la sicurezza delle persone che utilizzano il nostro servizio e altri e proteggere contro i tentativi di manipolare la conversazione pubblica. Nelle ultime settimane, persone in Ucraina, Russia e in tutto il mondo hanno utilizzato Twitter per condividere informazioni critiche in tempo reale, trovare supporto, connettersi tra loro e alzare la voce. Sfortunatamente, siamo anche consapevoli del fatto che Twitter è soggetto a restrizioni per alcune persone in Russia. Come abbiamo detto in precedenza, riteniamo che un Internet libero e aperto sia vitale e che le persone in tutto il mondo dovrebbero avere lo stesso accesso alle informazioni. Prendiamo sul serio il nostro ruolo collettivo e il ruolo del nostro servizio».

Sul sito web della piattaforma, nella sezione «centro assistenza», è possibile comprendere quali account verranno considerati gestiti da uno Stato e quali quelli affiliati ad uno Stato: i primi sono quelli degli alti funzionari e delle entità che rappresentano la voce ufficiale di uno Stato-nazione all’estero (ministri degli esteri, entità istituzionali, ambasciatori, portavoce ufficiali, funzionari della difesa e importanti leader diplomatici), mentre i secondi sono gli organi di stampa di cui uno Stato controlla i contenuti editoriali attraverso risorse finanziarie, pressioni politiche dirette o indirette e/o controllo sulla produzione e distribuzione. Le organizzazioni mediatiche finanziate da uno Stato e dotate di indipendenza editoriale, come per esempio la BBC nel Regno Unito o la NPR negli Stati Uniti, non sono considerate media affiliati a uno Stato quindi non verranno contrassegnate da Twitter. In un post del blog, la piattaforma ha aggiunto che, però, nei casi in cui esistesse un «interesse pubblico convincente» per un account governativo nella condivisione di foto di prigionieri di guerra, la stessa aggiungerebbe «interstitial warnings» alle immagini.

Anche se la nuova politica si applica al governo ufficiale e agli account affiliati al governo, Twitter ha fatto sapere che, comunque, rimuoverà le foto dei prigionieri di guerra condivise da chiunque abbia «con intenti offensivi, come insulti, richieste di ritorsione, derisione/divertimento nella sofferenza dei prigionieri di guerra, o per qualsiasi altro comportamento che violi le regole di Twitter». Inoltre, la piattaforma starebbe implementando le sue misure per limitare la portata degli account del governo russo sul social. In base alle nuove norme, Twitter non «amplificherà né raccomanderà più account governativi appartenenti a stati che limitano l’accesso alle informazioni gratuite e sono coinvolti in conflitti armati interstatali», come dichiara Roth, il quale aggiunge che questa scelta riduce di molto la possibilità che gli utenti sulla piattaforma vedano i tweet di questi account sempreché non li seguano.

Ancora non si sa se Twitter deciderà di applicare questa nuova politica anche a contesti diversi dalla guerra in Ucraina. Probabilmente sì, stando a quanto dichiarato dalla società in un post sul blog, relativa alla possibilità di applicare le regole anche a situazioni «al di là del conflitto armato interstatale».

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