Cosa c’è di positivo e cosa c’è di negativo sui dati sul coronavirus dell’8 aprile

08/04/2020 di Redazione

Anche nella giornata di oggi, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha annunciato i numeri coronavirus 8 aprile, per determinare i trend sui contagi e sui decessi relativi all’epidemia nel territorio italiano. Quando siamo arrivati ormai a quasi un mese dall’inizio delle stringenti misure di autoisolamento e di distanziamento sociale, i primi frutti si iniziano a vedere. Nella giornata di oggi, rispetto al trend in calo a cui abbiamo assistito ieri, si segnalano 1195 nuovi casi di contagio, 552 nuovi decessi e 2099 nuovi pazienti guariti. Il totale dei casi complessivi coinvolti nell’emergenza coronavirus è di 139.422 (+3.836, +2,8%).

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Numeri coronavirus 8 aprile, cosa c’è di positivo

I dati migliori arrivano soprattutto dalle terapie intensive, dove i ricoveri in questo reparto sono in segno negativo (-99 casi). Il traino, da questo punto di vista, è ancora una volta portato avanti dalla Lombardia che, oggi, ha 48 ricoveri di terapia intensiva in meno rispetto alla giornata di ieri. Finalmente, anche la regione che ha registrato i primi contagi può consolidare questa tendenza positiva. L’altro aspetto da sottolineare è il record assoluto di guariti dall’inizio dell’emergenza, con 2099 nuovi pazienti guariti. Anche il numero dei decessi, sebbene ancora molto alto, risulta essere in diminuzione rispetto ai giorni scorsi anche in maniera sensibile rispetto al 6 e al 7 aprile.

Numeri coronavirus 8 aprile, cosa c’è di negativo

Resta comunque alto il tasso grezzo di letalità, fissato oggi al 12,7%.

Abbiamo appurato che qualcosa, nella gestione dell’emergenza, è andato in maniera diversa da come ci si aspettava. You Trend, infatti, ha avuto modo di confrontare la curva dei contagi basata sui dati reali forniti dall Protezione Civile e quella delle previsioni del governo. Stando alla proiezione, l’esecutivo si attendeva un calo dei contagi già a partire dalla data del 15 marzo. A quell’altezza, però, i dati risultavano ancora in piena fase espansiva.

Secondo il governo, che ha fornito questa elaborazione all’inizio dell’emergenza, i contagi si sarebbero dovuti azzerare nell’ultima settimana di aprile. Invece, nella giornata di ieri, 7 aprile, c’è stata una discrepanza tra attese e realtà di circa 3000 contagi in più rispetto alla previsione. Segno che l’epidemia potrà arrivare a un contagio zero soltanto nel mese di giugno, in base ai dati che abbiamo al momento a disposizione.

L’altro aspetto negativo è che, a partire dalla regione Lombardia, il numero delle persone che circola nelle strade è aumentato e questo rappresenta senz’altro un cattivo segnale: non ci si può permettere di abbassare la guardia in una fase in cui il contagio sembra in fase calante. Soltanto in Lombardia, in seguito ad alcune analisi basate sugli spostamenti delle persone monitorato attraverso il gps dei cellulari, si è registrato un aumento del 40% della circolazione in strada.

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