Cosa c’è di positivo e cosa c’è di negativo nei dati sul coronavirus del 18 novembre

I dati del ministero della Salute

18/11/2020 di Redazione

I numeri coronavirus 18 novembre danno ulteriori indicazioni sull’andamento della curva dei contagi in Italia. In un momento in cui le singole situazioni regionali – essendo variegate – sembrano destare un maggiore interesse rispetto al quadro complessivo nazionale, il ministero della Salute (sempre alle prese con le proteste delle regioni per i parametri per la definizione delle zone gialle, arancioni e rosse) ha comunicato che nella giornata di oggi ci sono stati altri 34282 positivi, altri 753 decessi. Dall’inizio della pandemia, in Italia, i casi di coronavirus sono stati 1.272.352 con 42.217 vittime.

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Numeri coronavirus 18 novembre, cosa c’è di positivo

La situazione complessiva, in diverse regioni italiane, sembra essere in miglioramento, soprattutto sul tasso di positività dato dal rapporto tra il numero dei positivi e i tamponi effettuati. Anche la crescita delle terapie intensive di oggi non è stata particolarmente accentuata, con 58 nuovi pazienti (la media settimanale prevedeva un incremento di 84 pazienti al giorno). Anche oggi, inoltre, c’è stato un significativo numero di tamponi processati, 234.834.

Numeri coronavirus 18 novembre, cosa c’è di negativo

La notizia peggiore è senz’altro quella che arriva da reparti di terapia intensiva: in ben 17 regioni su 20 sono state superate le soglie critiche dei posti letto nelle aree degli ospedali per i pazienti più gravi. Il superamento di queste soglie è dovuto principalmente ai pazienti Covid che, da soli, rappresentano il 42% dei posti letto occupati in terapia intensiva. Altro che negazionisti, insomma.

In Umbria, la situazione di oggi sembra essere molto più delicata rispetto a ieri, con un aumento del numero dei positivi in regione di quasi 200 unità. Anche in Veneto, a dispetto di una diminuzione dei positivi a livello generale, si evidenzia una crescita del tasso di positività sulla base dei tamponi effettuati. Discorso simile a quello dell’Umbria, invece, per il Fruli Venezia Giulia, non a caso una delle ultime regioni a essere inserite in zona arancione.

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