Non è corretto parlare di «nota ufficiale FIGC» sulla frase «non condividiamo la campagna in sé»

Sarebbe comunque opportuno fare chiarezza su questo vulnus comunicativo che si è venuto a creare sulla decisione degli azzurri di inginocchiarsi prima di Italia-Belgio

28/06/2021 di Gianmichele Laino

UPDATE: Ed ecco infatti la nota ufficiale sul sito della FIGC, dove sparisce qualsiasi riferimento al fatto che la federazione non condivida il movimento di protesta:

La Federazione Italiana Giuoco Calcio, nel ribadire il suo impegno incondizionato e quello di tutti gli Azzurri contro il razzismo e ogni discriminazione, ha ritenuto opportuno lasciare alla squadra la libertà di aderire alla campagna ‘Black Lives Matter’.

Come già affermato dal Presidente Gabriele Gravina non più tardi di una settimana fa, la FIGC ritiene che l’imposizione di qualsivoglia comportamento rappresenti in sé una forma di prevaricazione e sostiene la scelta della squadra in occasione delle gare di UEFA Euro 2020, compresa quella con il Belgio di venerdì prossimo.

Il giudizio sulla sensibilità di tutti i membri della Nazionale italiana in difesa dei diritti della persona umana è nel dna azzurro, come provano molteplici iniziative e dichiarazioni in tal senso, e non può essere subordinato all’adesione ad una, non l’unica, manifestazione di sostegno alla lotta anti-razzista.

La decisione degli azzurri di inginocchiarsi prima di Italia-Belgio sta assumendo dei contorni paradossali. Sin dal primissimo pomeriggio di oggi, si è ripetuta una sequenza di articoli che prendevano come punto di riferimento una presunta «nota ufficiale FIGC» sulle circostanze che spingeranno i calciatori della nazionale a inginocchiarsi prima del quarto di finale con la squadra di Romelu Lukaku. Il virgolettato riportato su più quotidiani è questo: «La squadra si inginocchierà per solidarietà con gli avversari, non per la campagna in sé, che non condividiamo. I giocatori austriaci non si sono inginocchiati e i nostri sono rimasti in piedi. Se quelli del Belgio lo faranno, anche i nostri saranno solidali con loro».

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Nota ufficiale FIGC? No, ma è opportuno che la nazionale faccia chiarezza su BLM

Sorprende, pertanto, quel riferimento alla campagna del Black Lives Matter che – a questo punto – la FIGC parrebbe non condividere. E fa ancora più strano ampliare la diffusione del messaggio “ci inginocchiamo, ma non per il vero motivo per cui ci si inginocchia, ma solo per rispetto dell’avversario che lo fa”. Dal momento che, appunto, inginocchiarsi significa assolutamente condividere il principio della battaglia portata avanti dal movimento del Black Lives Matter.

Ora, nella sostanza – purtroppo – questo secondo aspetto non cambia. Come ha dichiarato, alla vigilia della partita con l’Austria, Giorgio Chiellini, l’Italia si inginocchierà solo se l’avversario lo farà per primo. Si tratta di una posizione debole e assolutamente non convincente. Ma sarebbe gravissimo se, a questo, si aggiungesse anche l’idea della FIGC che «non condivide la campagna in sé». Almeno su questo, tuttavia, c’è uno spiraglio.

Che non si tratti di una nota ufficiale, lo testimonia il fatto che queste parole non siano state riportate nero su bianco su un comunicato pubblicato sul sito web della FIGC che, in quanto ad aggiornamenti, è fermo ancora alla conferenza stampa di Matteo Pessina di questo pomeriggio. Le parole riportate sarebbero la dichiarazione di un responsabile della comunicazione a un giornalista che ha agito di conseguenza, virgolettando le sue parole. Ma non si può dare per scontato che le parole di un singolo dirigente possano coincidere con la posizione totale della federazione.

A questo proposito, proprio in virtù del caos che si è venuto a creare, soprattutto sui social network e sui giornali che acriticamente hanno riportato quelle frasi come se fossero una nota ufficiale della FIGC, sarebbe opportuno intervenire con una dichiarazione finalmente pubblica e assolutamente non fraintendibile. Se sappiamo che gli azzurri si inginocchieranno soltanto perché lo farà per primo il Belgio, abbiamo il diritto di sapere se è vero che la FIGC condivide la campagna del Black Lives Matter oppure no. E non è un esercizio stilistico, è una questione di principio.

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