Pisa, il sindaco della Lega esulta perché la Normale non aprirà la succursale a Napoli
13/12/2018 di Gianmichele Laino
L’idea di Vincenzo Barone, rettore della Normale di Pisa (uno degli atenei d’eccellenza e di studi superiori presenti in Italia) era quella di allargare la rete delle università esclusive, istituendo delle sedi succursali in diverse parti d’Italia. Il primo luogo dove un Normale-bis sarebbe dovuta sorgere era Napoli. Ma l’opposizione delle istituzioni politiche della cittadina pisana ha impedito che ciò avvenisse.
La Normale di Pisa non arriverà a Napoli
Michele Conti è il sindaco della Lega di Pisa. Eletto nell’ultima tornata delle amministrative, si è già distinto per diverse iniziative a favore dell’«ordine pubblico» e della «sicurezza». Insomma, un primo cittadino in pieno mood salviniano. Le sue scelte a senso unico, infatti, hanno scatenato diverse proteste sia tra le opposizioni politiche, sia nella società civile. Che a Pisa ha diverse sfumature, tra cittadini, studenti e operatori nel settore del turismo.
La sua battaglia delle ultime settimane è stata quella di scongiurare l’ipotesi che il «brand» Normale potesse arrivare al sud. Un ritorno alla Lega delle origini, con l’allergia a quella parola. Su Facebook, ha annunciato la vittoria della sua parte politica, nei confronti dell’allargamento dell’istruzione d’eccellenza: «La Scuola Normale è salva – ha scritto -. Rimane la Scuola Superiore Normale di Pisa, al sud non verrà istituita nessuna sede secondaria, la scuola superiore universitaria rimane unica e nella nostra città. Una battaglia vera per Pisa».
La battaglia sulla Normale dal sapore di «prima i pisani»
L’atto che impedirà alla Normale di aprire una sede secondaria a Napoli viene salutato con entusiasmo e viene presentato come un successo storico per la città di Pisa: «Io credo – continua il sindaco leghista – che si debba tornare indietro di 40 anni per trovare risultati eccellenti come quello di oggi. Noi l’abbiamo fatto per il territorio e la nostra città che amiamo tantissimo». Prima i pisani.
Anche se la Normale è il simbolo dell’integrazione e dell’aggregazione di menti che arrivano da diverse parti d’Italia e del mondo. Come ogni ateneo che si rispetti. Il progetto del rettore Vincenzo Barone (che prevedeva anche una clamorosa unificazione con l’altro istituto d’eccellenza della città, la Scuola Sant’Anna) non vedrà la luce, colpito anche dall’opposizione interna alla Normale, con il senato accademico che sarebbe pronto a sfiduciarlo. Le sue parole sono condite d’amarezza: «Il sindaco non ha mai prestato attenzione alla Normale – ha rivelato al Corriere della Sera – e si ricorda della Scuola solo per criticarla o per usarla come sfondo per i raduni delle Ferrari in piazza dei Cavalieri». O per lanciare anatemi contro il sud. Tanto per ricordare – a chi se ne fosse ricordato – cos’era e cos’è ancora la Lega.
[FOTO dalla pagina Facebook del sindaco di Pisa Michele Conti]