«Il successo delle reti VPN è figlio di una maggiore consapevolezza», l’intervista a Cristian Gianni di NordVPN

Abbiamo chiesto al Country Manager italiano dell'azienda che si occupa di strumenti di cybersicurezza un commento sui motivi che hanno spinto verso l'alto il mercato delle Virtual Private Network

14/03/2023 di Redazione Giornalettismo

Un tempo bastava installare sul proprio pc un software antivirus per essere quasi certi di non incappare in un malintenzionato della rete. Con l’evoluzione del mondo digitale, però, sono aumentati anche i fattori di rischio a cui aziende e singoli utenti sono soggetti. Il mondo iperconnesso, infatti, ha i suoi lati positivi e negativi. Ovviamente, nonostante un calo nelle vendite, programmi di protezione da virus (che siano malware, spyware, bot o phishing) sono sempre molto utili per aumentare il livello di protezione, ma ci sono dei sistemi di “connessioni attraverso una rete privata (e crittografata)” che permettono di eludere (seppur non al 100%) intromissioni da parte di terze persone. Di tutto ciò abbiamo parlato con Cristian Gianni, Country Manager per l’Italia di NordVPN, azienda leader nel settore delle Virtual Private Network.

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Il riferimento al “Nord” viene spiegato sul sito ufficiale dell’azienda nata nel 2012 e che nel corso degli anni è diventata la leader nel settore delle forniture di reti VPN: «Abbiamo scelto questo nome e questo logo per mostrare il nostro impegno nei confronti dei valori nordici: sicurezza, fiducia e innovazione. Questi ideali ci hanno ispirato all’inizio del nostro percorso e continuano a guidarci ancora oggi». Una scelta fatta da quattro persone, “quattro amici”, che hanno scelto di percorrere questa strada in modo predittivo, scalando le gerarchie dei grandi produttori di software antivirus.

NordVPN, Cristian Gianni spiega il successo delle VPN

Una scalata che negli ultimi anni è arrivata a percorrere pendii sempre più alti, come ha spiegato a Giornalettismo Cristian Gianni, il Country Manager per l’Italia di NordVPN: «Mezzo decennio fa, l’ondata di numerosi incidenti di sicurezza nazionale ha provocato un’esplosione di politiche in tutto l’Occidente volte a inasprire le leggi sulla conservazione dei dati e ad ampliare la portata della loro raccolta. Tutto ciò significava che la privacy online non era più un dato di fatto nel mondo digitale. Più precisamente, l’illusione della privacy era stata smascherata sulla scena mondiale. L’accresciuta consapevolezza della sorveglianza da parte dei fornitori di servizi Internet e dei governi ha spinto molti a cercare soluzioni che permettessero loro di riavere un po’ di privacy».

Dunque, il tema della consapevolezza diventa – ancora una volta – il punto di partenza che ha spinto aziende e cittadini a ricercare nuove soluzioni per la propria sicurezza informativa. Partendo proprio dalla protezione dei dati personali, argomento entrato – oramai – a far parte delle cronache quotidiane e anche dell’interesse mediatico. All’inizio, però, tutto ciò sembrava interessare solo le aziende: «Prima che la privacy individuale diventasse uno dei punti principali dell’agenda pubblica, le reti private virtuali (VPN) – strumenti che nascondono e criptano il traffico Internet – erano utilizzate soprattutto dalle grandi aziende che desideravano mantenere privata la propria rete interna. Ma con l’emergere delle rivelazioni sulla sorveglianza dei cittadini, è cresciuta anche la domanda di soluzioni per i privati».

Dalle aziende alla consapevolezza dei singoli utenti

E il futuro va proprio nella direzione indicata dall’importanza di non limitare la sicurezza informatica ai software antivirus, ma estendendo le possibilità di accesso a reti private (quindi con il traffico internet criptato) a tutti. Cristian Gianni, infatti, ha spiegato a GTT come l’intera industria delle VPN sia in continua evoluzione con un obiettivo, quello di essere al passo con i tempi e le minacce che si palesano in rete: «In generale, man mano che Internet diventa onnicomprensivo e vari attori, dai governi alle aziende fino ai criminali, vogliono sempre più appropriarsi dei dati personali degli utenti, l’importanza della sicurezza informatica per i consumatori è destinata a crescere. Il settore delle VPN si sta muovendo per colmare questo vuoto, diventando una parte significativa dell’industria cybersicurezza rivolta consumatori e, nel processo, sta mutando ciò che significa essere un fornitore di VPN».

Le due strade parallele, quella delle VPN e quella degli antivirus, che si incrociano e continueranno a farlo. Con dinamiche ovviamente differenti: «Dal punto di vista della direzione aziendale, è chiaro che essere solo un fornitore di VPN non è più sufficiente. Le aziende si stanno espandendo sempre più in campi adiacenti alla cybersecurity, a causa dell’enorme richiesta di soluzioni di sicurezza informatica a tutto tondo. Anche se l’antivirus tradizionale sembra essere un prodotto che ha perso gran parte della sua rilevanza, le minacce non sono scomparse. Si sono invece spostate verso le applicazioni online. È questa la direzione verso cui vediamo muoversi i fornitori di VPN, tra cui NordVPN con la sua funzione di protezione dalle minacce».

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