Gli hacker di NoName057 si prendono il “merito” delle dimissioni di Baldoni

La "rivendicazione" è arrivata all'interno del canale Telegram del collettivo filo-russo

08/03/2023 di Enzo Boldi

Nel corso delle ultime settimane hanno rivendicato una lunga serie di attacchi DDoS nei confronti di siti istituzionali e aziendali. Ora, all’indomani delle dimissioni di Roberto Baldoni dall’incarico di direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, il collettivo di hacker NoName057 si è presa i meriti per questo passo indietro da parta del numero uno di ACN che, adesso, ha lasciato il suo ruolo vacante (in attesa delle indicazioni che arriveranno dal Copasir e di una nuova nomina da parte del Consiglio dei Ministri). Eppure questa tipologia di offensiva – che arreca “solo” il danno di rendere irraggiungibile un portale, ma non comporta alcun data breach – sembra non poter essere la causa di questo scossone.

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Come abbiamo spiegato in un precedente approfondimento, infatti, un attacco Distributed Denial of Service (DDoS) è uno dei più utilizzati dai pirati informatici e non porta ad alcuna fuga di dati. Per dirla in parole semplici: gli hacker prendono di mira un determinato sito e inviano un enorme volume di traffico che – di fatto – congestiona i server e rende inaccessibile quel portale. Insomma, come se andasse in tilt per i troppi accessi in contemporanea. E le azioni – come da loro rivendicazioni – del collettivo filorusso NoName057 hanno seguito sempre lo stesso canovaccio. Sia nell’offensiva del 22 febbraio scorso che in quella degli ultimi giorni. Dunque, si tratta di attacchi piuttosto basilari e molto meno gravi rispetto ai ransomware (e altri).

NoName057 si prende i “meriti” delle dimissioni di Baldoni

Questa piccola premessa è necessaria per comprendere il senso della “rivendicazione” – più che altro un prendersi i meriti – per le dimissioni di Roberto Baldoni dall’incarico di direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. E sul loro canale Telegram (ne esistono molteplici, uno in lingua russa, uno in inglese e altri di riserva), gli hacker di NoName057 hanno “raccontato” il tutto utilizzando quella che, oramai, è la loro firma: un orso.

Sullo sfondo il logo dell’ACN con una “X” sopra, davanti l’immagine di Roberto Baldoni e dell’iconico orso diventato il simbolo delle loro azioni. Poi un messaggio:

«La nostra serie di attacchi all’infrastruttura internet italiana può essere giustamente considerata riuscita :a seguito di ciò, è stato infatti rimosso dal suo incarico il capo dell’Agenzia nazionale per la sicurezza informatica italiana. Vediamo come il nuovo capo di questo ufficio italiano se la caverà con le minacce informatiche provenienti dal team di NoName057.
A proposito, come si è scoperto, le autorità italiane hanno stanziato un budget di 530 milioni di euro per questo ufficio inutile (calcolato fino al 2027). Ben spesi, hanno buttato soldi in malora e basta
».

Con un fare molto scanzonato, dunque, questo collettivo si è preso il merito delle dimissioni di Baldoni. Ma c’è anche di più visto che, nel corso delle ore successive, il canale Telegram di NoName057 ha continuato a pubblicare altri annunci relativi a questa vicenda.

«Suggeriamo a tutti gli italiani di pensare a come le loro autorità spendano le tasse dei cittadini di questo Paese. Costi per la sicurezza delle informazioni? Sul serio? I vostri capi ti stanno conducendo nell’abisso digitale!».

E questa narrazione si è conclusa, solo per il momento, con l’ennesimo tentativo di ironia sulla vicenda: «Il capo dell’Agenzia Nazionale per la sicurezza informatica italiana è rotto. Porta il prossimo».

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