Non è Sanremo, perché Benigni era meglio quando faceva Dante
07/02/2020 di Thomas Cardinali
L’ospite più atteso e declamato al Festival di Sanremo 2020 era sicuramente Roberto Benigni e non potevamo non aprire con lui il nostro editoriale Non è Sanremo di oggi. Una piccola premessa: il comico toscano premio Oscar per “La vita è bella” ha sempre diviso gli italiani e anche noi: personalmente ad esempio dopo tanti flop l’avevo trovato un fantastico Geppetto. Beh, a Sanremo 2020 ha decisamente deluso le aspettative, probabilmente perché ha voluto alzare troppo l’asticella.
Una platea televisiva e non, già provata dalle prime due serate extralarge, si è dovuta sorbire oltre 30’ di un monologo in cui Benigni ha addirittura citato la Bibbia e il Cantico dei Cantici, definita come la prima canzone scritta 2400 anni fa. In tutto ciò ci ha messo in mezzo anche una battuta sulla citofonata di Salvini, ma il suo censurarsi limitandosi a parlare semplicemente d’amore non è in linea con quanto ci aspettavamo.
Non è Sanremo, non era meglio che le big cantassero piuttosto che 30’ di cantico?
Il discorso di Benigni è apprezzabile – «È l’amore a fare paura al mondo», in sostanza il succo dei 30’ – ma è il modo in cui l’ha portato avanti ad essere troppo alto per Sanremo 2020. Benigni vuole farci credere che basti parlare della Bibbia e di testi antichi per essere il solito professore, ma il vero professore di Sanremo è un altro comico come Fiorello che non ha mai annoiato e ha divertito. Ecco, forse dovrebbe insegnare al Roberto nazionale – non ce ne voglia – a non spezzare una gara e un intrattenimento come ha fatto lui. Anche la Rai probabilmente gli ha detto di tagliare visto che ci ha risparmiato altri 10’.
Tornando alla politica ieri è stata poco presente, ma sicuramente si è toccato con forza il tema della lotta contro la violenza sulle donne: bellissimo vedere 7 donne immense come Laura Pausini, Elisa, Giorgia, Fiorella Mannoia, Alessandra Amoroso, Gianna Nannini ed Emma lanciare il loro mega concerto di beneficenza. Se avessero regalato una canzone come “Quello che le donne non dicono” con 5’ omaggio concessi da Benigni sarebbe stato meglio.
Non è Sanremo senza polemiche, ma tutti tacciono e Tiziano canta dopo mezzanotte
La polemica del giorno è stata però quella tra Fiorello e Tiziano Ferro, con il primo che in sala stampa evita di rispondere e il secondo finito a cantare dopo mezzanotte. Però sul palco nessuno dice niente, ma noi ci permettiamo di dire: «Fiorello parla quanto vuoi perché l’assenza si è sentita tanto». Chiudiamo dicendo che Piazza grande di Tosca ha giustamente vinto tutto, ma Piero Pelù che ha duettato con il video di Little Tony è stato uno dei gesti d’amore più belli di Sanremo.