Nuova Zelanda, il nome di Luca Traini dimostra ciò che non avevamo capito di Macerata

Non ci siamo mai resi conto appieno della gravità del gesto commesso da Luca Traini il 3 febbraio del 2018. Quando l’italiano simpatizzante della Lega, vicino a movimenti di estrema destra imbracciò una pistola ed esplose diversi colpi di arma da fuoco nel centro cittadino di Macerata, si relegò la notizia a grave fatto di cronaca. Nulla di più. Oggi, il nome Luca Traini scritto a caratteri bianchi e perfettamente leggibili su uno dei caricatori degli attentatori in Nuova Zelanda, quelli che hanno formato il commando di 4 persone che ha fatto almeno 40 vittime nelle moschee di Christchurch, ci svela tutta la verità sulla portata di quell’episodio.

Nome Luca Traini sul caricatore: ecco cosa significava il gesto di Macerata

Non un semplice fatto di cronaca, non soltanto un raid razzista, non una sparatoria tutto sommato contenuta, dal momento che le sei vittime – tutte di origini africane – rimasero «soltanto» ferite. Non ci fu il morto a Macerata e tutti tirarono un sospiro di sollievo. In fondo, quello che venne definito «raid razzista» non aveva lasciato dietro di sé una striscia consistente di sangue. In fondo – è stata l’idea che si era instillata nella mente degli italiani in piena campagna elettorale per le elezioni politiche – questo razzismo non fa poi così male.

Invece, oggi, ci rendiamo conto della gravità del fenomeno. Innanzitutto, andrebbe classificato come merita: ovvero come attentato terroristico in piena regola. Se quello di Chritschurch lo è (almeno 40 vittime bastano a certificarlo), lo era anche quello di Macerata. Poiché, lo abbiamo scoperto oggi, quello di Christchurch proprio a Macerata si è ispirato.

Il gesto di Luca Traini ha fatto il giro del mondo

Il gesto di Luca Traini – figura che, tra l’altro, si prova a riabilitare oggi, attraverso le sue dichiarazioni riportate dal carcere, la sua attenzione nei confronti dei compagni di cella stranieri, il suo pentimento  – ha fatto il giro del mondo. È stato il grilletto per altra violenza. Un innesco esplosivo che ha superato gli oceani e ha fatto vittime, almeno 40.

Al pari di Anders Behring Breivik, autore di un feroce attentato di matrice neonazista e fondamentalista in Norvegia (77 le sue vittime), Luca Traini è stato indicato come un ispiratore di una vicenda d’odio e di violenza. Ora, forse, ci renderemo davvero conto di ciò che è stato il fatto di Macerata. Di ciò che sarebbe potuto essere. Di dove ci ha portato.

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