Nicola Timpone, intervista: “Festival Marateale si farà, spero Venezia segni rinascita del cinema”

Nicola Timpone, ex direttore per le relazioni esterne ed il marketing della Lucania Film Commission fino a fine gennaio è sicuramente una delle personalità più importanti in Basilicata e in Italia per il mondo del cinema. Nel corso del suo mandato ha contribuito a far diventare la Basilicata e la Lucania Film Commission una perla per l‘industria, riuscendo nell’impresa di portare con la sua squadra grandi produzioni televisive e cinematografiche come l’ultimo James Bond girato tra Matera , in parte, e Maratea. Noi di Giornalettismo lo abbiamo contattato per un’intervista esclusiva sul cinema in tempo di coronavirus e sul prossimo Festival Marateale in programma nella Perla del Tirreno.

Nicola Timpone Lucania Film Commission
Nicola Timpone

Ora però la Lucana Film Commission sta vivendo un momento di stallo importante, come ci aveva anche svelato in una precedente intervista Paride Leporace:La situazione è peggiorata in Basilicata con la Film Commission. L’amministrazione non ha ancora rinnovato nessun contratto e ora resta attivo solo quello del direttore Leporace. L’emergenza coronavirus e i consueti cambi che seguono una nuova giunta regionale hanno portato ad un immobilismo preoccupante, ma ho diverse produzioni( Bollywood) di cui ho voluto fortemente l’arrivo in Basilicata e che faremo non appena sarà possibile”.

Nicola Timpone è il patron e organizzatore del Festival delle Giornate internazionali del cinema lucano, che quest’anno cambia nome diventando semplicemente Marateale: “Il festival di Maratea dove la film commission dava il patrocinio e collaborava all’organizzazione sui corti che venivano girati in Basilicata . Quest’anno ci chiamiamo Marateale perché stiamo cercando sempre più di internazionalazzarci. C’e bisogno di un nome breve è facile da capire e abbiamo trovato questo perché si capisce che si fa a Maratea e ricorda quello della Berlinale. È nato da un’indagine fatta a Los Angeles e dovevamo promuoverlo con The Hollywood Reporter e altre testate da questo mese. In tanti lo conoscevano e questo mi ha fatto tanto piacere. Se ci saranno le condizioni faremo l’edizione in modo fisico, stiamo anche cercando di fare qualche giornata in modo virtuale e dare comunque i premi a tre star internazionali. Magari glieli porteremo a Novembre in occasione del Festival del cinema italiano a Los Angeles .

L’anno scorso Richard Gere ha contribuito a mandare il Festival di tutto il mondo con le parole contro Donald Trump, Nicola Timpone ci svela in anteprima che quest’anno sarebbe dovuto venire addirittura ospite l’ultimo premio Oscar: “Dovevamo avere Joaquin Phoenix, ma a causa dell’emergenza le star americane non si muoveranno E a noi non credo che ci faranno eventi Bisogna capire se il virus si ferma veramente o se ci sarà una seconda ondata. Dall’estero non verrà nessuno e anche il festival di Venezia sarà maggiormente italiano. Oltre a lui erano in programma altri due grandi ospiti internazionali, più il consueto numero di masterclass che hanno permesso ai giovani lucani di incontrare negli anni importanti personalità e di accrescere la loro preparazione arrivando ad ottenere ruoli di rilievo in grandi produzioni europee”.

Si era parlato di grandi eventi legati a No Timr To Die e di alcune preoccupazioni legate ad Imma Tataranni e alle prossime produzioni: “Stavo lavorando ad una grande anteprima in Basilicata per James Bond, speriamo che si possa fare sarebbe una delle più grandi promozione per Matera maratea e tutta la Basilicata e purtroppo il coronavirus ci ha fermato. Spero che per novembre potremo organizzare un grande evento. Imma Tataranni invece credo sia quasi risolta, non si poteva perdere una fiction rai così importante Avevamo 4 produzioni internazionali in arrivo, due già hanno confermato che verranno comunque. Io continuo a lavorare per il bene della Basilicata”.

Nicola Timpone poi si dice preoccupato per la situazione delle sale cinematografiche italiane, specie dopo che l’ANEC ha bocciato le linee guida: “Le riprese a maggio erano una bufala per il Lazio, non ci sono ancora i protocolli di sicurezza come si può pensare di girare? Nessuno si prende la responsabilità. Penso che per i cinema riapriranno ma non ci andranno in molti. Non so quanti film usciranno e se li faranno andare nelle sale, un produttore non rischia di bruciare così un’opera. Si stanno organizzando in tutta Italia con i drive in e anche in Basilicata penso ne aprireranno un paio sulle coste per questa estate”.

La speranza è nel Ministro Franceschini, che nel suo primo mandato al MIBACT aveva fatto bene: “In questa fase hanno pensato a tutto e solo in piccolissima parte al mondo della cultura, molte persone pensano che siano dei lavoratori privilegiati e parlando del mondo cinematografico solo gli attori privilegiati sono tranquilli. Dietro c’è una manovalanza per cui dobbiamo fare qualcosa. Mi auguro che Franceschini possa fare qualcosa dato che ha messo fondi nel cinema qualche anno fa”.

L’occasione di rinascita del cinema italiano e del nostro paese può essere per Nicola Timpone il Festival di Venezia, ufficialmente confermato: “Credo che l’occasione migliore per far rinascere il cinema in Italia e nel mondo sia Featival di Venezia. Sarebbe il primo dopo il coronavirus, questo me lo auguro anche se Barbera era preoccupato. Lui e Ciccutto vogliono farlo e stanno osservando come nella sala grande andranno poco più di 2000 persone”.

Entro due anni poi Mel Gibson dovrebbe tornare in Italia per girare il sequel del film The Passion: “Ad oggi non sappiamo quanto questo possa avvenire. Credo che tutte le produzioni siano slittate di un anno, speriamo che entro due anni possa tornare”.

L’augurio di Nicola Timpone poi è che la situazione presto in regione possa sbloccarsi a prescindere chi ci sarà in film commission e tornare a lavorare senza vanificare quanto fatto negli ultimi anni: “Io continuo a promuovere la Basilicata con ruoli diversi, ora non sono in grado di dire perché la situazione sia questa. La politica non ha deciso e ci sono anche altri problemi come il coronavirus. Ora è rimasto solo Paride, sperando che la cosa possa cambiare. In altre parti di Italia le film commission vengono potenziate perché sono uno strumento importante non solo di promozione, aggiungo che 1 euro investito nel cinema ne produce almeno 7”.

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