Netflix pensa in grande e guarda al mondo del gaming

Netflix ha assunto Mike Verde come vicepresidente dello sviluppo dei giochi del marchio, mostrando un'intenzione a competere anche con i produttori di videogiochi

15/07/2021 di Giorgia Giangrande

Netflix gaming è la nuova idea della piattaforma di streaming, oltre che un modo per espandersi verso strade non ancora tracciate; quello del gaming è infatti un mercato che non rientra direttamente con l’idea di base del portale Netflix, ma che potrebbe rappresentarne un suo perfetto prolungamento.

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Netflix assume Mike Verdu

Pensando al mondo del gaming, Netflix ha assunto «nientepopodimeno» di Mike Verdu, affidandogli il ruolo di vice presidente dello sviluppo dei videogiochi. Verdu è stato in passato vicepresidente di Facebook nell’ambito della realtà virtuale di Oculus Studios, lavorando con gli sviluppatori. Mike Verdu ha anche lavorato alla EA per giochi come Star Wars: Galaxy of Heroes e Plants vs Zombie 2. Chi ha pensato di indirizzare la scelta verso di lui, ha pensato anche a dei tempi celeri nella realizzazione dell’idea, da rendere disponibili nella piattaforma di streaming entro il prossimo anno. Spingersi in questo settore sarebbe una mossa molto audace da parte di Netflix e in Verdu l’azienda ha trovato un professionista idoneo.

In linea con le tempistiche pensate, l’azienda ha già iniziato a pubblicizzare posizioni relative allo sviluppo di giochi sul proprio sito web. Tutto ha le sembianze di qualcosa che verrà presto realizzato concretamente.

Netflix gaming: dove e perché

Come racconta Bloomberg, i primi giochi di Netflix potrebbero comparire all’interno della piattaforma accanto ai classici titoli dei contenuti audiovisivi in streaming. Questa posizione ha senso perché sarebbe più complicato per Netflix creare una nuova piattaforma di distribuzione, anche se – almeno in una fase iniziale – il tipo di giochi che Netflix avrebbe intenzione di rilasciare potrebbe limitarsi a qualcosa come l’episodio di Black Mirror «Bandersnatch», che ha combinato un’esperienza di visione tradizionale con l’interattività di un gioco visivo.

Quella di Netflix è una grande strategia per mettersi in pari con le più grandi aziende tecnologiche, che vendono opzioni di gioco in aggiunta ai loro servizi video. Ad esempio, Apple Inc. ha una piattaforma chiamata Arcade per i giochi. In più i videogiochi danno a Netflix un’occasione per attirare nuovi clienti e offrono anche qualcosa che attualmente nessuno dei diretti concorrenti fornisce all’interno della medesima piattaforma. Infatti, seppure Walt Disney Co. e Amazon.com abbiano accesso alle Live Sports, nessuno di loro ha tra le proprie offerte quella dei videogiochi.

Netflix si comporta come se fosse alla continua ricerca di profitto e non solo. Per dirla con un linguaggio gergale, Netflix «sta sempre sul pezzo» e questo negli anni ha fatto guadagnare prestigiose candidature agli Oscar, espansioni nei mercati stranieri e progetti inusuali come i brand di moda interni. Come esorta a riflettere l’analista Geetha Ranganathan, con questa novità non dobbiamo aspettarci che Netflix spopoli nel mondo dei videogiochi, semplicemente perché non è questo l’obiettivo principe della strategia. La strategia sembrerebbe piuttosto volta a trovare nuovi e geniali modi per aumentare il tempo trascorso dagli utenti all’interno della piattaforma. E in un’ottica transmediale, non esiste modo migliore per far balzare il cliente da una serie tv ad un videogioco, senza mai uscire dall’app o dal sito.

 

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