Nessuno tocchi Gesù: l’ira della bambina contro la modifica della canzone di Natale

Il Natale non si tocca, e ci sono dei bambini pronti a difenderlo nella versione “originale”, sopratutto per quanto riguarda le canzoni. Il curioso episodio è avvenuto in una scuola elementare di Riviera Del Brenta, nell’area urbana di Venezia, dove una bambina ha intrapreso una lotta per mantenere il nome di Gesù nella canzone per la recita.

Togliere il nome di Gesù per rispetto alle altre religioni: la bambina non ci sta

Le maestre della scuola elementare avevano avanzato la proposta di omettere il nome di Gesù dalla canzone della recita natalizia «Natale in allegria» per non offendere i tanti studenti di religione non cattolica dell’istituto veneto. Una decisione motivata dal desiderio di inclusione, ma così non è stata interpretata da una delle alunne. La piccola di 10 anni, iscritta alla classe quinta, non era d’accordo, e ha dato il via ad una raccolta firme per riportare la canzone al suo testo originale.

Gesù torna nel testo della canzone, le congratulazioni dal consigliere della Lega

La bambina ha preso in mano carta e penna, e ha preparato una raccolta firme tra i suoi compagni per bloccare l’iniziativa. Una petizione che ha riscosso il consenso della maggioranza dei bambini, tanto che le maestre hanno dovuto fare marcia indietro e riportare il nome di Gesù nella canzone. Con lei si è congratulato il consigliere veneto della Lega Nord Alberto Semenzato, a cui la madre della piccola attivista in erba ha raccontato la storia. «Ho ricevuto oggi la lettera di una bambina molto saggia – scrive Semenzato sul sito del consiglio regionale Veneto – La piccina ha combattuto affinché tra le canzoni della festa scolastica di Natale, non venisse tolta dal testo la parola Gesù». «È grazie ad Angela – nome di fantasia –  e ai suoi compagni se i bambini quest’anno potranno cantare la loro canzone che parla di Gesù – continua il consigliere –  che tu possa essere la prima goccia di un grande mare e grazie per avermi raccontato la tua storia».

(Credits immagine di copertina: pixabay CC0 Creative Commons)

 

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