Dopo il nazismo con i guanti bianchi, papa Franceso torna sulla solidarietà ai migranti

17/06/2018 di Redazione

Sabato 16 giugno hanno fatto molto discutere le parole di papa Francesco con cui si è rivolto nei confronti dell’aborto selettivo. In quello che è apparso più come uno sfogo libero, il pontefice ha affermato: “Il secolo scorso tutto il mondo era scandalizzato per quello che facevano i nazisti per curare la purezza della razza. Oggi facciamo lo stesso ma con i guanti bianchi: è di moda, abituale, quando in gravidanza si vede che il bambino non sta bene o viene con qualche cosa: la prima offerta è lo mandiamo via? L’omicidio dei bambini. Per risolvere una vita tranquilla si fa fuori un innocente“.

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Franceco-aborto, paragone nazismo

Il papa ha fatto anche dei paragoni con Sparta antica: “Da ragazzo la maestra che faceva storia ci diceva della rupe, per buttarli giù. Un’atrocità, ma noi facciamo lo stesso. Perché non si vedono nani per la strada? Perché il protocollo di tanti medici dice: viene male, mandiamolo via“.

Francesco-gay, parole dure

Altrattanto dure sono state le parole rivolte alla comunità arcobaleno: “Oggi fa dolore dirlo: si parla di famiglie diversificate, di diversi tipi di famiglia. Sì, è vero che la parola famiglia è analoga, si dice anche la famiglia delle stelle; ma la famiglia immagine di Dio è una sola, quella tra uomo e donna“.

Il giorno dopo, nel quadro delle iniziative promosse a favore dei migranti da Caritas che andranno avanti fino al prossimo 24 giugno, il papa è tornato a parlare dei rifugiati sostenendo la linea della solidarietà: “Condividiamo con gesti concreti di solidarietà il cammino dei migranti e dei rifugiati“.

(Foto credits: Ansa)

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